E’ la Sicilia la regione italiana con i maggiori problemi per la depurazione delle acque.
Seguono nell’ordine la Calabria, la Lombardia e la Campania.
Lo ha reso noto oggi il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa (M5S), in audizione alla Commissione bicamerale Ecomafie sulla gestione delle acque reflue.
Costa ha spiegato che sono 4 le procedure di infrazione avviate dall’Unione europea contro l’Italia per la mancanza di depuratori.
Dei 3.144 agglomerati nei quali è diviso il territorio italiano per la gestione delle acque, 900 sono colpiti dalle procedure europee, il 30% circa. Di questi 900 agglomerati, 251 sono in Sicilia, 188 in Calabria, 130 in Lombardia e 117 in Campania.
Per superare queste procedure di infrazione, nel 2016 è stato istituito un commissario straordinario unico per la depurazione a livello nazionale, che ha sostituito gli 11 commissari pre-esistenti.
Il 22 maggio scorso a questa carica è stato nominato Maurizio Giugni, che ha sostituito Enrico Rolle. Per gli interventi di costruzione dei depuratori, dal 2012 il governo ha stanziato oltre 3 miliardi di euro.
A questi vanno sommati 300 milioni dalla legge di bilancio 2019 e 1 miliardo che entrarà nella legge di bilancio 2020.