Inquinamento, Legambiente presenta esposto su sversamento di idrocarburi - QdS

Inquinamento, Legambiente presenta esposto su sversamento di idrocarburi

Stefania Zaccaria

Inquinamento, Legambiente presenta esposto su sversamento di idrocarburi

martedì 02 Luglio 2019

L’associazione parla di disastro ambientale e ha chiesto alla Procura iblea di intervenire. Il Libero consorzio rassicura: “Messi in atto interventi per contenere la contaminazione”

RAGUSA – Non è ancora chiusa la questione relativa al probabile sversamento di idrocarburi che si sarebbe verificato nel torrente Moncillè, qualche settimana fa, con la potenziale contaminazione dell’area pozzo Ragusa 16.

La vicenda era già arrivata a Palermo visto che la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Stefania Campo, aveva presentato un’interrogazione urgente al presidente della Regione e gli assessori regionali per l’Energia e per i Servizi di pubblica utilità e per il Territorio e l’Ambiente. Adesso, invece, è Legambiente a chiedere conto e ragione: il presidente nazionale Stefano Ciafani ha infatti presentato un esposto alla procura di Ragusa per verificare cosa sia successo realmente.

“L’età del petrolio in provincia di Ragusa è finita. Vanno bloccati tutti i progetti di nuove trivellazioni – hanno sottolineato da Legambiente – mentre i pozzi attivi gradualmente devono essere dismessi e non devono essere concesse proroghe, avviando invece la riconversione verso un sistema energetico 100 per cento rinnovabile perché, trivellare intensamente in piccoli giacimenti come quelli in provincia di Ragusa, in situazioni ambientali delicate – hanno continuato – è solo un accanimento terapeutico. Da due mesi, il pozzo 16 perde petrolio senza che si riesca a fermarne il flusso e questo è un fatto inconcepibile per una multinazionale come l’Eni che ha sempre rassicurato circa i rischi di inquinamento che le trivellazioni potevano produrre”.

Il Libero consorzio di Ragusa assicura comunque che sono state messi in atto interventi di messa in sicurezza per contenere la contaminazione. Le operazioni di messa in sicurezza sono consistite “nella creazione di bacini di contenimento delle acque del torrente a monte dell’area interessata dallo sversamento con successivo by-pass delle acque non contaminate a valle dell’area in cui si è verificato lo spill (sversamento), nonché dal recupero del prodotto idrocarburico surnatante mediante attrezzature specifiche quali auto espurgo, panne oleoassorbenti e skimmer. Lo sversamento di idrocarburi – hanno aggiunto – viene contenuto entro l’alveo del torrente Moncillè”.

Mentre dal Libero Consorzio rassicurano che ciascuno – per le proprie competenze – sta facendo il possibile per limitare i danni, Legambiente parla di possibile disastro ambientale. La prefettura, intanto, ha ospitato qualche giorno fa un vertice convocato dal viceprefetto di Ragusa, Ferdinando Trombadore, alla presenza dei dirigenti del Libero Consorzio, dell’Arpa, della Forestale e del Genio civile per coordinare l’azione di controllo dello sversamento e verificare, attraverso i rilievi effettuati dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, il grado di inquinamento delle acque.

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