Ispettorato del lavoro: irregolarità in due aziende su tre, nel 2018 evasione fiscale pari a 1,3 miliardi di euro - QdS

Ispettorato del lavoro: irregolarità in due aziende su tre, nel 2018 evasione fiscale pari a 1,3 miliardi di euro

redazione

Ispettorato del lavoro: irregolarità in due aziende su tre, nel 2018 evasione fiscale pari a 1,3 miliardi di euro

venerdì 19 Aprile 2019

ROMA – Dai controlli effettuati dall’Ispettorato nazionale del Lavoro su 144.163 imprese è emerso che oltre due aziende su tre sono risultate irregolari. L’ammontare dei contributi e premi evasi, complessivamente recuperati all’esito degli accertamenti svolti, è risultato pari ad 1.356.180.092 euro, superiore del 23% rispetto al dato rilevato nell’anno precedente (1.100.099.932). Sono i dati 2018 del rapporto annuale dell’attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale dell’ispettorato del Lavoro. Le aziende presso le quali le verifiche effettuate hanno portato ad accertare illeciti sono state in totale 98.255, con un tasso di irregolarità degli accertamenti definiti pari al 70% (+ 5% rispetto al 2017): oltre due aziende su tre sono pertanto risultate irregolari.
I lavoratori in nero accertati sono stati 42.306, pari ad oltre il 40% del totale rilevato di lavoratori irregolari. La maggiore incidenza del fenomeno è stata registrata in Campania, Puglia, Lombardia, Lazio, Toscana, Emilia Romagna. I settori merceologici maggiormente interessati sono: servizi di alloggio e ristorazione (10.082 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero nel 54% circa degli accertamenti definiti), commercio (4.722 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero nel 28% circa degli accertamenti definiti), edilizia (4.710 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero nel 16% circa degli accertamenti definiti), attività manifatturiere (4.191 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero nel 39% circa degli accertamenti definiti), agricoltura (3.349 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero nel 51% circa degli accertamenti definiti).
Nel settore agricolo sono state effettuate 7.160 ispezioni, con un tasso di irregolarità registrato di circa il 54,79%, superiore di oltre 4 punti percentuali rispetto al 2017 (50%). Dei 5.114 lavoratori irregolari riscontrati, 3.349 (65,5%) sono risultati in “nero” e, tra questi, n. 263 cittadini extracomunitari privi di permesso di soggiorno. Grazie ad una importante concentrazione delle forze ispettive su questo fronte – in particolare dei militari dell’Arma dei Carabinieri – si registra un netto incremento nel deferimento all’Autorità Giudiziaria di 299 persone (+220% rispetto alle 94 del 2017), 56 delle quali in stato di arresto, con una casistica concentrata per il 69%. (206 segnalazioni) nel solo settore dell’agricoltura. Dei 1.474 lavoratori interessati alle operazioni di contrasto al caporalato ben 673 (circa il 46%) sono risultati totalmente in nero, per circa il 74% (496) impiegati nel solo settore agricolo. Nel numero dei lavoratori in nero vittime di sfruttamento si contano 478 stranieri (350 nel settore agricolo), ai quali si sommano ulteriori 157 stranieri extracomunitari privi di regolare permesso di soggiorno (130 solo in agricoltura).
Nel settore dell’autotrasporto sono state complessivamente ispezionate 6.855 aziende e sono state definite 6.183 verifiche, con l’accertamento di 4.358 illeciti e, dunque, con una incidenza delle irregolarità pari a circa il 70,5%. Le infrazioni riscontrate hanno interessato 12.120 lavoratori; di questi, 1.130 sono risultati totalmente “in nero” e 22 extracomunitari privi di regolare permesso di soggiorno. Le più ricorrenti e diffuse tipologie di illeciti attengono, nell’ambito in questione, alle violazioni della disciplina in materia di orario di lavoro e dei tempi di guida e di riposo (riscontrate per 4.496 lavoratori) ed ai fenomeni interpositori (1.917 lavoratori coinvolti).

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