Istat, il settore no profit è in crescita, in Italia oltre 350mila istituzioni nel 2017 - QdS

Istat, il settore no profit è in crescita, in Italia oltre 350mila istituzioni nel 2017

redazione

Istat, il settore no profit è in crescita, in Italia oltre 350mila istituzioni nel 2017

sabato 12 Ottobre 2019

L’istituto nazionale di statistica lo rende noto nell’analisi “Struttura e profili del settore no profit”. La forma giuridica più diffusa è quella dell’associazione (85,1% del totale)

ROMA – Nel 2017, le istituzioni no profit attive in Italia sono il 2,1% in più rispetto al 2016 e impiegano 844.775 dipendenti (+3,9%). Il settore no profit continua a espandersi con tassi di crescita medi annui superiori a quelli che si rilevano per le imprese orientate al mercato. Di conseguenza, aumenta la rilevanza delle istituzioni no profit rispetto al complesso del sistema produttivo italiano, passando dal 5,8% del 2001 all’8% del 2017 per numero di unità. È quanto rileva l’Istat nell’analisi “Struttura e profili del settore no profit”.

Rispetto al 2016, la crescita del numero di istituzioni risulta più sostenuta al sud (+3,1%), nel Nord-Ovest (+2,4%) e al Centro (+2,3%). Le regioni più dinamiche sono Campania (+7,2%), Molise (+6,6%), Provincia autonoma di Bolzano (+4,2%), Calabria (+3,3%) e Lazio (+3,1%). Una flessione si rileva per la Sardegna (-5,6%) e, in misura più contenuta, per la Puglia (-1,2%).

Nonostante la dinamica più sostenuta del sud, la localizzazione delle istituzioni no profit si conferma molto concentrata sul territorio, con oltre il 50% delle istituzioni attive nelle regioni del nord, contro il 26,7% dell’Italia meridionale e insulare. Il numero di istituzioni no profit ogni 10mila abitanti è un indicatore che misura la rilevanza del settore a livello territoriale: se al centro-nord tale rapporto assume valori superiori a 60, nelle isole e al sud è pari rispettivamente a 48,3 e 43,7.

Rispetto al 2016, i lavoratori dipendenti impiegati dalle istituzioni no profit crescono di più al centro (+5,3%) e nel nord-est (+5%) mentre mostrano una lieve flessione nelle isole (-1,2%). Le regioni maggiormente interessate dalla crescita degli occupati sono la Provincia autonoma di Bolzano (+11,8%), il Molise (+9,3%) e la Toscana (+8,2%); gli occupati sono invece in calo in Basilicata (-12,0%), Valle d’Aosta (-3,5), Sicilia (-2%) e Umbria (-0,2%). Rispetto al 2016, le istituzioni no profit aumentano per tutte le forme giuridiche, in misura più accentuata per le associazioni (+2%) e con l’eccezione delle fondazioni, in lieve diminuzione (-0,9%).

L’associazione è la forma giuridica che raccoglie la quota maggiore di istituzioni (85,1%), seguono quelle con altra forma giuridica (8,3%), le cooperative sociali (4,5%) e le fondazioni (2,1%). I dipendenti aumentano in misura maggiore nelle associazioni (+9,3%) e nelle fondazioni (+3,8%). La distribuzione dei dipendenti per forma giuridica resta piuttosto concentrata, con il 52,2% impiegato dalle cooperative sociali, quota che si attesta al 20% e al 12,1% rispettivamente nelle associazioni e nelle fondazioni.

Circa due istituzioni su tre sono attive nel settore della cultura, sport e ricreazione. La struttura delle istituzioni no profit per attività economica risulta sostanzialmente stabile, con il settore della cultura, sport e ricreazione che raccoglie quasi due terzi delle unità, seguito da quelli dell’assistenza sociale e protezione civile (9,2%), delle relazioni sindacali e rappresentanza interessi (6,5%), della religione (4,8%), dell’istruzione e ricerca (4%) e della sanità (3,5%). Rispetto al 2016, le istituzioni che presentano un incremento percentuale maggiore sono quelle attive nei settori delle relazioni sindacali e rappresentanza interessi e dell’istruzione e ricerca (+3,7%) e della cooperazione e solidarietà internazionale (+3,5%); al contrario, risultano leggermente in calo i settori dello sviluppo economico e coesione sociale (-1,9%) e dell’ambiente (-1,3%).

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