La città pronta a spegnere 2.600 candeline, via alla fase di progettazione partecipata - QdS

La città pronta a spegnere 2.600 candeline, via alla fase di progettazione partecipata

redazione

La città pronta a spegnere 2.600 candeline, via alla fase di progettazione partecipata

martedì 11 Giugno 2019

Proposte entro il prossimo 18 giugno. Intanto si è insediato l’Ufficio di presidenza del Comitato. Gli Enti coinvolti nell’iniziativa hanno pubblicato il format per le manifestazioni d’interesse

AGRIGENTO – È stato pubblicato suI siti web del Comune (https://www.comune.agrigento.it/), del Parco archeologico (https://www.parcovalledeitempli.it/) e del Distretto turistico Valle dei Templi (https://www.visitvalledeitempli.it/), il format di “Agrigento 2020, 2600 anni di storia” per l’acquisizione delle manifestazioni d’interesse alla progettazione partecipata delle celebrazioni del prossimo anno.

La scadenza per l’invio di proposte e idee all’indirizzo agrigento2020@gmail.com è stata fissata al 18 giugno prossimo. L’Ufficio di presidenza del Comitato di Agrigento 2020 si è insediato nei giorni scorsi per discutere le funzioni del Comitato e l’immediato avvio alle attività. Il presidente Vincenzo Camilleri e i componenti – Calogero Pisano per la Regione Siciliana, Maria Serena Rizzo per il Parco archeologico della Valle dei Templi, don Giuseppe Pontillo per l’Arcidiocesi, Giuseppe Taibi per il Fai, Gaetano Pendolino per il Distretto turistico Valle dei Templi, Andrea Bartoli per Farm cultural park – hanno avuto un lungo confronto con il direttore del Parco, Giuseppe Parello, incaricato dal Comune della progettazione, e hanno approvato il format proposto per l’acquisizione di manifestazioni d’interesse che avrà uno scopo puramente esplorativo. Seguiranno gli avvisi pubblici.

“Siamo abituati – ha detto il sindaco Lillo Firetto – a pensare alla cultura come a luoghi storici o attività destinate a una ristretta cerchia di individui, ma con Agrigento 2020 vogliamo invertire questa tendenza e già nel corso del tempo, sin dalla nostra candidatura al bando di Capitale italiana della cultura e poi con la selezione del dossier tra quelli delle città finaliste, abbiamo condiviso un percorso nel modo più inclusivo possibile, perché al centro di queste celebrazioni non siano i luoghi e gli eventi ma le persone che determineranno di fatto l’avvio di un processo di innovazione sociale che guarda ai prossimi dieci anni”.

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