La musica come occasione di incontro Torna a Catania il Festival Meltin’folk - QdS

La musica come occasione di incontro Torna a Catania il Festival Meltin’folk

redazione

La musica come occasione di incontro Torna a Catania il Festival Meltin’folk

mercoledì 17 Aprile 2019

CATANIA – Al via la XIV edizionedi Meltin’folk “Il canto dell’anima, fra religiosità e tradizione”, che si svolgerà a Catania oggi, domani e poi il 24 aprile. Il Festival, organizzato dall’associazione culturale Darshan, è patrocinato dalla Regione (assessorato del Turismo, sport e spettacolo, assessorato Beni culturali e identità siciliana), dal Polo regionale di Catania e dal Comune di Catania (assessorato Attività e beni culturali) ed è realizzato in collaborazione con AreaSud e Italiafestival.
“Meltin’Folk” rientra, infatti, tra le iniziative inserite in “Italiafestival”, la più importante associazione di festival italiani, nella quale la Sicilia è rappresentata dalla rete di festival realizzata dalle associazioni AreaSud, Darshan e Il Tamburo di Aci.

Tre giorni all’insegna della musica tra tradizione e religiosità che vedranno l’alternarsi di protagonisti di rilevanza nazionale ed internazionale. Il primo appuntamento è mercoledì 17 aprile, alle ore 20, presso la Chiesa San Nicolò l’Arena con l’esecuzione dello Stabat Mater in Fa minore di G.B. Pergolesi per coro e orchestra, eseguito dall’Ensemble SìBarÓ& DoulceMémoire.

L’Ensemble SibarÓ è nato nel 2007, su iniziativa del suo attuale direttore Angelo Litrico, e raccoglie musicisti residenti nella Sicilia orientale e propone, su strumenti originali o copie fedeli dell’epoca, un repertorio cha va dal tardo barocco allo stile galante e si sviluppa spesso intorno a partiture che vedono l’interazione di archi e fiati; tra i musicisti: Dario Militano, Iryna Viktarouskaja, Fiore Weidmann, Clelia Lavenia, Marco Alderuccio (Violini); Salvatore Randazzo (Viola); Sun ah Choi (Violoncello); Lamberto Nigro (Contrabbasso); Luca Ambrosio (Organo); Enrico Dibennardo (Cembalo); Enrico Luca, Anna Spoto (Traversieri).

Il coro polifonico Doulce Mémoire, diretto da Bruna D’Amico, si è formato a Catania nel 2006 e rivolge la sua attenzione principalmente alla musica antica, medievale e rinascimentale, ma con soventi escursioni in altri generi più vicini nel tempo. Tra i coristi Federica Di Marco, Arianna La rosa, Nancy Lauzza, Fernanda Plumari, Delia Ventura, Federica Verdemare (Soprani); Bruna D’Amico, Grazia Malatino, Teresa Mirabella (Contralti); Paola D’Antona, Salvo Fresta, Gionathan Grasso, Emanuele Sciuto (Tenori).

L’appuntamento successivo sarà con il Coro Freedom, diretto da Nino Faro, giovedì 18 aprile alle ore 19.00 presso la Sala dell’Esedra del Teatro Greco-romano ed infine sarà proposto lo spettacolo musicale “I suoni del cosmo” con Giuseppe Severini e Marilena Lanzafame, mercoledì 24 aprile alle ore 18.00 presso le Terme della rotonda. Per il direttore artistico del Festival Maurizio Cuzzocrea “Il programma proposto conferma l’importanza che il Festival Meltin’Folk, giunto alla sua XIV edizione, attribuisce al panorama musicale tradizionale, con particolare attenzione alla concreta possibilità di fare rete, nel nostro territorio, con le realtà associative e culturali attive, patrimonio da tutelare”.
“Il periodo pasquale e la nostra storia musicale e culturale, siciliana e italiana, – continua Cuzzocrea – hanno ispirato la scelta di spettacoli musicali eterogenei, ma accomunati dall’essere inseriti in una dimensione di universalità di messaggi. Caratteristica tipica delle espressioni tradizionali e popolari del momento, che uniscono la singolarità locale delle manifestazioni alla partecipazione globale a un evento fondamentale della storia dell’umanità”.

Per il presidente dell’associazione culturale Darshan, Mario Gulisano “il festival è un’occasione per immergersi nel contesto festivo del centro storico attraverso la condivisione, l’incontro, la collaborazione, la contaminazione di esperienze e culture. Ci sarà spazio per i bambini, per le famiglie, per incontrare gli artisti prima e dopo lo spettacolo, e per chiacchierare con spensieratezza. La musica – conclude Gulisano – non si trova soltanto nelle sale da concerto tradizionali, da sempre rivive nei riti, nelle usanze, nelle celebrazioni, poiché da sempre abita il quotidiano, ed è sempre viva in mezzo a noi, popolando il nostro mondo e trasformandosi con esso”.

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