Sicilia, soltanto il 6,4% dei Comuni è guidato da donne - QdS

Sicilia, soltanto il 6,4% dei Comuni è guidato da donne

Oriana Gionfriddo

Sicilia, soltanto il 6,4% dei Comuni è guidato da donne

martedì 10 Marzo 2020

La provincia con il maggior numero di sindaci in rosa in valore assoluto è Agrigento. Un altro 8 marzo è appena trascorso tra tante parole e buone intenzioni. Adesso serve una vera rivoluzione

“La forza delle donne deriva da qualcosa che la psicologia non può spiegare”. Lo diceva Oscar Wilde, esponendo un concetto all’epoca tanto moderno quanto ancora difficile da superare perfino ai giorni nostri. Sì, perché la disuguaglianza uomo-donna (non differenza, che c’è, ma è certamente un punto di forza come tutte le altre differenze che esistono al mondo) esiste ancora ed è frutto di una mentalità retrograda che ha visto per secoli la donna come un essere inferiore all’uomo. In epoche diverse, al sesso femminile sono state precluse tantissime cose: scienza, matematica, lavoro e, ovviamente, politica.

Lo confermano i numeri che, al contrario delle opinioni, non si possono smentire. In Sicilia ci sono 390 Comuni, di cui soltanto 25 amministrati da donne. Stiamo parlando del 6,4% del totale. Donne che cercano di emergere in un universo tutto al maschile – che spesso si concentra esclusivamente sul look e le offende sul piano personale quando si tratta di affrontare argomenti strettamente legate alla politica – donne che combattono per portare avanti un diritto: la libertà di essere quello che si è.

I sindaci donna, insomma, sembrano essere quasi nell’ombra dei colleghi maschi, alla faccia di quella parità di genere che spesso nei vari salotti politici e puntualmente nel corso delle varie campagne elettorali, ritorna come una filastrocca imparata a memoria. Come detto, però, a smentire chi fa di queste chiacchiere una bandiera ci pensano i numeri: dopo l’8 marzo appena trascorso, infatti, abbiamo deciso di accendere un faro sugli amministratori donna, citandole tutte, una per una, provincia per provincia. Nel tentativo di dimostrare come in Sicilia, sul fronte dell’equilibrio uomo-donna in politica, ci sia ancora moltissima strada da fare.

La provincia con il maggior numero di sindaci in rosa in valore assoluto è Agrigento, dove su 43 Enti locali sono in otto (18,6%) ad avere una guida femminile: abbiamo Francesca Valenti (Sciacca), Anna Alba (Favara), Ida Carmina (Porto Empedocle), Marilena Mauceri (Menfi), Maria Grazia Brandara (Naro), Margherita La Rocca (Montevago), Giovanna Bubello (Alessandria della Rocca) e Caterina Scalia (Montallegro).

Segue la provincia di Palermo, dove le prime cittadine sono sei su 82 (7,3%): Angela De Luca (Altofonte), Michela Taravella (Campofelice di Roccella), Rosaria Stadarelli (Misilmeri), Maria Rita Crisci (Montelepre), Magda Culotta (Pollina), Rosamaria Giordano (Roccapalumba).

Ci sono poi a pari merito, con quattro donne alla guida dei Comuni, le province di Siracusa e Messina, ma le percentuali sono estremamente diverse. Nel primo caso, infatti, ad avere un’Amministrazione a trazione rosa è il 19% dei 21 Enti locali e in particolare parliamo di Cettina Di Pietro (Augusta), Mirella Garro (Cassaro), Rossella La Pira (Buscemi) e Marilena Miceli (Canicattini Bagni). Nel caso di Messina, invece, è appena il 3,7% dei 108 Comuni a essere retto da una donna. Sulla poltrona di sindaco troviamo infatti Rosaria Ricciardello (Brolo), Santina Bitto (Gualtieri Sicaminò), Francesca Salpietro Damiano (Raccuja), Clara Rametta (Malfa).

Nella provincia di Enna spiccano invece due sindaci donna per venti Comuni (il 10%), vale a dire Maria Gaetana Greco (Agira) e Francesca Draia (Valguarnera Caropepe).

Un’Amministrazione in rosa a testa, invece, per Ragusa e Trapani, che in termini percentuali si traduce rispettivamente in un 8,3% (su 12 Enti locali) rappresentato da Comiso, con Maria Rita Annunziata Schembari, e un 4,1% sostenuto da Erice, con Daniela Toscano Pecorella.

Chiudono la classifica le province di Catania e Caltanissetta, con zero sindaci donna sui rispettivi 58 e 22 Enti comunali presenti sul territorio.

Insomma, in un momento storico in cui l’emergenza Coronavirus ha fatto passare la Festa delle donne un po’ in sordina, ci sembrava giusto celebrare chi ogni giorno si spende per il bene della comunità e in cerca di un riscatto di genere che per il momento, anche in Sicilia, sembra parecchio distante dalla realtà.

Per precauzione, domenica è stata sospesa la cerimonia prevista in Quirinale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E sono state annullate anche tutte le piccole manifestazioni che si sarebbero dovute tenere nelle città italiane.

Non è mancato, però, il tradizionale discorso del Capo dello Stato, che ha voluto dedicare parole di stima e apprezzamento alle donne che stanno lottando il Coronavirus negli ospedali: dottoresse e infermiere in prima linea per preservare la salute collettiva.

“Rivolgo un pensiero riconoscente alle donne (e sono tante) che si stanno impegnando negli ospedali, nei laboratori, nelle Zone rosse per contrastare la diffusione del virus che ci preoccupa in questi giorni. Lavorano in condizioni difficili, con competenza e con spirito di sacrificio, con dedizione. Con la capacità esemplare di sopportare carichi di lavoro molto grandi. A loro, in special modo, desidero dedicare questa importante giornata”.

“Da tanto tempo – ha concluso il Presidente – le donne, in tutto il mondo, sono protagoniste di importanti progressi sociali e culturali. In numerose occasioni e in diversi ambiti sono state motori del cambiamento. Vorrei inoltre sottolineare come le donne contribuiscano, in misura particolare, a cogliere il valore universale e concreto del dialogo, della solidarietà, della pace. Sostenere e rispettare la condizione femminile, ascoltare le donne, vuol dire, in realtà, rendere migliore la società per tutte e per tutti”.

E come abbiamo compreso, la società siciliana deve migliorarsi ancora moltissimo.

I sindaci in rosa
Agrigento – Francesca Valenti (Sciacca), Anna Alba (Favara), Ida Carmina (Porto Empedocle), Marilena Mauceri (Menfi), Maria Grazia Brandara (Naro), Margherita La Rocca (Montevago), Giovanna Bubello (Alessandria della Rocca),Caterina Scalia (Montallegro)
Palermo – Angela De Luca (Altofonte), Michela Taravella
(Campofelice di Roccella), Rosaria Stadarelli (Misilmeri), Maria Rita Crisci (Montelepre), Magda Culotta (Pollina), Rosamaria Giordano (Roccapalumba)
Siracusa – Cettina Di Pietro (Augusta), Mirella Garro (Cassaro), Rossella La Pira (Buscemi), Marilena Miceli
(Canicattini Bagni)
Messina – Rosaria Ricciardello (Brolo), Santina Bitto (Gualtieri Sicaminò), Francesca Salpietro Damiano (Raccuja), Clara Rametta (Malfa)
Enna – Maria Gaetana Greco (Agira) e Francesca Draia (Valguarnera Caropepe)
Ragusa – Maria Rita Annunziata Schembari (Comiso)
Trapani – Daniela Toscano Pecorella (Erice)

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