La rivoluzione della Sanità privata secondo Razza - QdS

La rivoluzione della Sanità privata secondo Razza

Raffaella Pessina

La rivoluzione della Sanità privata secondo Razza

martedì 07 Maggio 2019

“La politica deve fare scelte, apriremo tavolo prima dell’estate”. Per l’assessore regionale prioritaria la revisione del budget

PALERMO – L’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza parla di quanto intende realizzare nel settore della sanità in Sicilia e lo fa a margine della presentazione del Rapporto “Ospedali & Salute 2018” promosso da Aiop e realizzato dalla società Ermeneia.

La priorità per l’assessore è rappresentata da una revisione del budget storicamente destinato alle strutture private. “Per la Sicilia il 2019 sarà l’ultimo anno in cui si utilizzerà il budget storico per le strutture private, dal primo gennaio 2020 non sarà più cosi – ha detto Razza – Avvieremo un confronto con l’Aiop regionale. La politica deve fare delle scelte, si aprirà un tavolo prima dell’estate ma dal primo gennaio del 2020 non sarà più possibile tenere per le strutture private in Sicilia lo stesso budget di quindici, vent’anni fa anni fa, senza che esso sia profondamente rivisto e innovato”.
Presente all’evento anche il presidente dell’assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, che è intervenuto difendendo l’operato delle strutture private. “Dobbiamo ripensare alla riorganizzazione della sanità in Sicilia ripartendo dal settore privato che è molto efficiente ed economico rispetto al servizio sanitario pubblico. Spesso, a Roma, ci contestano l’alto costo del servizio di emergenza-urgenza, ma non tengono conto delle difficoltà orografiche della Sicilia e, soprattutto, della carenza di infrastrutture – ha detto Miccichè – A volte, per percorrere pochi chilometri, un’ambulanza impiega ore, che possono essere fatali per il paziente”.

Miccichè ha ricordato gli ottimi risultati della Lombardia che “ha dato un enorme spazio agli operatori sanitari privati rivoluzionando un settore che oggi è più efficiente ed economico rispetto agli anni passati”.

Il presidente dell’Ars ha invitato l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza “ad intestarsi questa rivoluzione in Sicilia”. Razza è più che mai intenzionato a intensificare i controlli, soprattutto in merito alla mobilità passiva, cioè i ricoveri fuori regione. “Mi ha colpito leggere che alcune piccole strutture della regione Lombardia, dell’Emilia Romagna e del Veneto – ha detto Razza – ricevano centinaia di pazienti, in un caso anche 365 in un anno per un valore medio di oltre 5 600 euro per ciascuno, senza che nessuno sia mai andato a controllare se ciò che è stato scritto fosse vero o meno. Questo è singolare e da ora in poi verificheremo cosa accade attraverso ispezioni a campione”.

Sulla situazione della sanità in Sicilia l’assessore del governo Musumeci ha comunque le idee molto chiare e le ha spiegate nel corso di una intervista rilasciata al Quotidiano di Sicilia giorni fa rispondendo alla domanda se la la Sanità siciliana oggi ha più criticità o eccellenze. “Beh, è come se si chiedesse ad un bambino se vuole più bene al babbo o alla mamma – ha risposto Razza – Le criticità sono sempre state significative e molto spesso legate a questioni di natura strutturale, che provengono da molto lontano. Le eccellenze iniziano a diventare tante e questo fa immensamente piacere per un sistema che, non dimentichiamolo, offre milioni di prestazioni ai suoi cittadini e lo fa potendosi fregiare di personalità assolutamente competenti”.

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