Le stime nazionali, aggiornate al 2018, spiega Anief, “ci dicono che un giovane su quattro che il prossimo mese si accinge a iniziare la scuola secondaria superiore, non arriverà mai a conseguire il diploma di maturità”
ROMA – Il sistema scolastico italiano continua a perdere troppi alunni per strada: 130 mila nuovi iscritti alle superiori non prenderanno mai il diploma; chi ci arriva è costretto spesso ad accontentarsi di un lavoro non attinente agli studi e appena il 18% consegue la laurea. La ‘fotografia’ della rivista specializzata Tuttoscuola viene rilanciata da Anief.
“Si tratta di un focus nazionale – dice Anief – che ha messo il dito nella piaga della dispersione scolastica italiana, aggravata dalla scarsa spendibilità di diversi corsi di studio e dal mancato collegamento con l’istruzione terziaria”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ‘’avere cercato di approvare l’autonomia regionale differenziata in questa situazione, che crea cittadini senza futuro e un danno alla società intera oltre che al Pil, è stato da irresponsabili”.
“Per contrastare il fenomeno della dispersione, bisogna agire all’opposto: le scuole collocate in aree più a rischio, con alti tassi di abbandono e di scarso tessuto socio-culturale, vanno necessariamente pungolate con il coinvolgimento formale di esperti esterni, psicologi, assistenti sociali, di una rete territoriale pronta a subentrare nei momenti critici”, dice Pacifico.
“È poi necessario supportare il sistema scolastico delle regioni più arretrate con finanziamenti ad hoc, anche europei, rinforzare gli organici di docenti e personale Ata, anticipare l’obbligo scolastico a 5 anni e posticiparlo sino alla maggiore età”, aggiunge Pacifico.
Le stime nazionali, aggiornate al 2018, spiega Anief, “ci dicono che un giovane su quattro che il prossimo mese si accinge a iniziare la scuola secondaria superiore, non arriverà mai a conseguire il diploma di maturità”.