Sicilia, le imprese tornano ad assumere con contratti a termine - QdS

Sicilia, le imprese tornano ad assumere con contratti a termine

Michele Giuliano

Sicilia, le imprese tornano ad assumere con contratti a termine

venerdì 14 Giugno 2019

Unioncamere rivela che tra giugno e luglio si prevedono quasi 40 mila nuovi posti di lavoro nell’Isola. A sorpresa le prime province sono Caltanissetta ed Enna, quelle storicamente con maggiori difficoltà

PALERMO – In Sicilia si ricomincia ad assumere. In Italia le imprese si riprendono e si aprono al futuro, e a grande sorpresa, tra le 4 ripartizioni geografiche in cui è divisa l’Italia, il Sud farà segnare il maggior numero di neo assunti: 258.200, pari al 27,6 per cento del totale, di cui quasi 49 mila in Sicilia.

In totale, in Italia saranno circa 900 mila le assunzioni. Un quadro confortante, quello descritto dalla Cgia di Mestre che ha elaborato i dati raccolti da Unioncamere-Anpal, con il Sistema Informativo Excelsior.

Tra le nuove assunzioni, 2 su 3 (il 66%) dei nuovi lavoratori troverà lavoro in una piccola impresa con meno di 50 dipendenti. Il 72,5% del totale dei lavoratori in entrata, inoltre, sarà occupato nel settore dei servizi (677.550 addetti), il 20% nell’industria (186.580 unità) e, infine, il rimanente 7,5% nelle costruzioni (69.890 lavoratori).

“Ancora una volta sono le piccole aziende a dare una risposta importante a chi aspira a trovare un posto di lavoro – dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – E nei prossimi mesi lo faranno soprattutto quelle presenti nel Mezzogiorno. In Calabria, ad esempio, l’85,1% dei nuovi ingressi sarà garantito da queste realtà produttive, in Puglia dal 77,6% e in Sicilia e in Campania dal 75,4%”.

Una prospettiva rosea che rincuora, visti i risultati, e che Zabeo definisce “straordinari”, che dimostrano che anche nelle regioni maggiormente in difficoltà economica, la stragrande maggioranza dei piccoli imprenditori sono in grado di offrire una chance soprattutto ai giovani”. Non è un caso, visto che in Italia le imprese con meno di 50 addetti sono il 99,4% del totale (quasi 4,3 milioni), ci lavora il 66,3% degli addetti (10,6 milioni di persone), sono occupati il 52,3% dei dipendenti (5,9 milioni), producono il 47,8% del fatturato totale nazionale ed il 50,4% del valore aggiunto del Paese. Numeri che, di fatto, parlano da soli e ci delineano un Paese che dal punto di vista economico ed occupazionale è sostenuto dalle realtà produttive di piccola dimensione.

A livello regionale sarà la Lombardia a assicurare le maggiori opportunità di impiego (165.400). Tra le provincie, in Sicilia registrano ottime previsioni Caltanissetta ed Enna. “ Per quanto riguarda il settore dei servizi – dichiara il Segretario Renato Mason – occuperà il 72,5% dei nuovi assunti troverà lavoro nei servizi e poco più della metà di questi addetti, pari a 345.600 persone, sarà occupata in attività commerciali, ricettive e della ristorazione. Settori, questi ultimi, molto diffusi nelle realtà ad elevata vocazione turistica”.

Sebbene nell’indagine non sia riportata la tipologia contrattuale che verrà applicata a questi nuovi assunti, appare evidente, visto che l’arco temporale monitorato riguarda i mesi estivi di giugno e luglio, che una buona parte di questi lavoratori sarà assunta con un contratto a termine. “E la possibile introduzione del salario minimo per legge – continua Mason – rischia, nel prossimo futuro, di aumentare enormemente il costo del lavoro soprattutto per le piccolissime imprese con effetti negativi sul fronte occupazionale”. Un altro settore in crescita è quello dell’industria, con 5 mila nuove assunzioni in Sicilia. In particolare il comparto delle costruzioni vede il Sud svettare: al primo posto scorgiamo Caltanisetta (21,1% del totale), di seguito Potenza (17,5%), Enna e L’Aquila (entrambe al 16,8%).

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