Maggiore sostegno per il comparto dell’olio d’oliva - QdS

Maggiore sostegno per il comparto dell’olio d’oliva

Adriano Agatino Zuccaro

Maggiore sostegno per il comparto dell’olio d’oliva

martedì 27 Agosto 2019

Il mese scorso firmati dal ministro per le Politiche agricole due decreti che vanno incontro alle esigenze dei produttori. La Sicilia con oltre 7.000 t al 31 luglio, è la seconda regione (dopo la Puglia) per quantità di extravergine prodotto

CATANIA – L’annata appena trascorsa è stata giudicata da molti produttori di olio d’oliva disastrosa per le condizioni climatiche e per la Xylella. Il ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, il mese scorso ha dunque firmato due decreti per andare incontro alle esigenze del settore e delle Regioni. I testi apportano importanti modifiche in materia di riconoscimento e controllo delle organizzazioni dei produttori in caso di particolari condizioni avverse e nelle modalità attuative dei programmi di sostegno al settore olio di oliva ed olive da tavola.

Il primo decreto ministeriale (il n. 7442 del 12 luglio 2019) sulle “Disposizioni in materie di riconoscimento e controllo delle organizzazioni di produttori del settore olio di oliva e delle olive da tavola e le loro associazioni”, rende più chiare ed esplicite le modalità per l’attuazione del Regolamento Omnibus sulle attività delle OP, sia per quanto riguarda la loro revoca, sia per la deroga dei requisiti di riconoscimento per calamità naturali, condizioni climatiche avverse o in caso di infezione da Xylella, spiega il Mipaaf.

Il secondo provvedimento (il decreto ministeriale n. 7443 del 12 luglio 2019), “Recante disposizioni nazionali concernenti i programmi di sostegno al settore olio di oliva e olive da tavola”, e su cui è stata raggiunta l’intesa in Conferenza Stato Regioni, posticipa dal 30 giugno al 15 luglio di ciascun anno il termine entro il quale le Amministrazioni, competenti al riconoscimento delle organizzazioni e delle associazioni di produttori olivicoli, devono trasmettere all’Agea i risultati sui controlli svolti per accertare il mantenimento dei requisiti necessari per accedere ai programmi di sostegno.

Nel dettaglio il testo dispone: “In caso di calamità naturali o condizioni climatiche avverse, i requisiti di riconoscimento previsti possono essere derogati in presenza di una riduzione della produzione annuale complessiva relativa alla base sociale della organizzazione di produttori, validata da Agea su portale Sian al 1° marzo dell’anno oggetto di controllo, pari o superiore al 30% rispetto alla produzione media realizzata dai medesimi soci nei tre anni precedenti l’evento calamitoso”. Non solo, le disposizioni determinano anche che ”i requisiti di riconoscimento possono essere derogati in caso di fitopatie di origine batterica (Xylella fastidiosa), riconosciute con decreto ministeriale di declaratoria, che ne hanno impedito il raggiungimento. La durata di tale deroga può avere carattere pluriennale fino a un massimo di sei anni”, riporta agronotizie.

Intanto l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) ha pubblicato le quantità di olio sfuso presente in Italia al 31 luglio 2019 detenuto da soggetti obbligati alla tenuta del registro telematico. Il totale nazionale di olio extravergine italiano ammonta a 60.135 tonnellate, 24.090 di queste si trovano in Puglia che è leader del settore, segue con 7.189 tonnellate la Sicilia, 6.410 in Calabria, 6.316 in Toscana.

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