Messina, De Luca apre la caccia a evasori e morosi - QdS

Messina, De Luca apre la caccia a evasori e morosi

Lina Bruno

Messina, De Luca apre la caccia a evasori e morosi

giovedì 24 Ottobre 2019

Tra i casi più delicati spicca quello di Amam, cui è stata dedicata parte della relazione del sindaco. Sui conti del Comune pesa il grande numero di cittadini che non paga i tributi all’Ente

MESSINA – Lotta agli evasori e recupero dei crediti. È diventato un obiettivo prioritario per il sindaco Cateno De Luca, che analizzando i bilanci del Comune e delle partecipate si è reso conto che sulla criticità dei conti pesa in modo preoccupante il numero dei cittadini che non pagano i tributi. Alcuni sarebbero persino sconosciuti all’anagrafe comunale, da qui il progetto su cui si sta lavorando per avere una banca dati unica cui fare riferimento.

Tra gli evasori ci sarebbero anche dipendenti e consiglieri comunali e sette dei nove assessori che avrebbero regolarizzato la posizione in questi giorni, come lo stesso De Luca a cui risultavano non pagati gli ultimi sei mesi del 2018 di Imu. E proprio gli inquilini di Palazzo Zanca e chi lavora per le partecipate sono in questo momento gli osservati speciali del sindaco che vuole, prima che dagli altri, una posizione tributaria ineccepibile.

Non è piaciuta al rappresentante della Filctem Cgil Pino Foti il sollecito inviato ai dipendenti Amam in cui si richiama all’osservanza del Codice etico che in realtà, dice il rappresentante sindacale, prevede solo che vengano segnalati possibili incompatibilità di ruolo e non dati su intestazioni di utenze del proprio nucleo familiare. Solo 50 mila utenti pagherebbero per esempio la Tari su 135 mila utenze di cui 35 mila mai registrate. Ammonterebbero a oltre 100 milioni di euro i crediti ancora riscuotibili degli anni pregressi per le sole imposte Imu e Tari, cioè non ancora prescritti. E va peggio con le bollette Amam, con 92 mila 392 posizioni debitorie di cui circa 78 mila 600 utenze domestiche e 2.400 condomini con una morosità che va oltre i 120 milioni di euro di cui una parte non esigibili.

Ma a ruotare intorno a questa mole di crediti ci sono una serie di gravi criticità della partecipata che il sindaco De Luca ha rilevato nella sua relazione, facendo emergere una gestione inquietante di cui si continuano a pagare le conseguenze. Esternalizzare servizi importanti per mancanza di competenze interne (solo 54 dipendenti) avrebbe alla fine solo danneggiato l’azienda.

Amam – ha spiegato De Luca – fatturava ai propri clienti mediante un consulente esterno, che dal 1996 detiene ogni dato utile sui clienti dell’azienda mediante un sistema informatico di archiviazione dati ed emissione fatturazione che ha tenuto sotto scacco Amam per 12 anni, guadagnando mediamente 144 mila euro l’anno. Tale affidamento, al consulente e alla moglie, effettuato senza la benché minima osservanza del Codice degli appalti e prorogato negli anni sempre in violazione di legge, non ha permesso alcun ammodernamento dell’azienda”.

“Anzi – ha aggiunto il sindaco – ha determinato una costante crescita dei crediti fatturati senza che questi si potessero tramutare in incassi reali e facendo mancare la liquidità necessaria per gestire l’azienda. Il risultato è stato quello di depauperare così l’azienda. Il sistema non permette una variazione dell’utenza finale della bollettazione senza certezza dei crediti fatturati. Il risultato è che il credito in bilancio non è certificabile come ci sta facendo notare la società di revisione, non è cedibile per fare cassa, non è riscuotibile per intero, un danno di milioni di euro per la Spa”.

Il rapporto con questo consulente – ha spiegato il primo cittadino – è stato interrotto immediatamente ed è stato affidato a società leader nel settore informatico e software gestionale l’incarico di ammodernare Amam. Stiamo avendo però enormi difficoltà perché non ci sono state fornite le password che ci consentono di accedere ai dati. Situazione di una gravità assoluta che, a migrazione avvenuta, avrà il giusto peso per individuarne le responsabilità anche all’interno dell’azienda. Abbiamo avviato le diffide a tutti i condomini e avviato una stretta sulle attività commerciali”.

“Purtroppo – ha concluso De Luca – per avviare una seria campagna di recupero del credito, tutto passa dal sistema di gestione software e, quindi, la vera battaglia partirà al cambio di sistema gestionale”.

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