Donne vittime di violenza, nuova carta dei servizi - QdS

Donne vittime di violenza, nuova carta dei servizi

Lina Bruno

Donne vittime di violenza, nuova carta dei servizi

giovedì 28 Novembre 2019

Il Protocollo ha dato il via ai gruppi tecnici di lavoro dedicati alla pubblicizzazione delle risorse esistenti. Non si tratta di una soluzione al fenomeno ma fa parte di quegli interventi di sensibilizzazione

MESSINA – Una carta dei servizi che segna un traguardo operativo importante dopo la sottoscrizione, un anno fa, del Protocollo interistituzionale per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere nella Provincia di Messina. Un’intesa promossa dalla Prefettura di Messina, firmata da una cinquantina di soggetti, pubblici e del privato sociale tra cui la Città Metropolitana, gli assessorati regionali alla Famiglia e alla Salute, la Magistratura, Università, enti, aziende sanitarie, ordini professionali, associazioni e centri antiviolenza, il cui impegno viene messo a sistema con la task force già avviata dalle forze dell’ordine, per combattere un fenomeno diventato ormai emergenza.

Le adesioni in questi dodici mesi sono ulteriormente aumentate e potranno garantire un monitoraggio capillare del fenomeno, perché fare rete tra le varie istituzioni pubbliche e private è l’obiettivo centrale dell’iniziativa. Il Protocollo ha dato il via ai gruppi tecnici di lavoro dedicati alla violenza assistita, all’integrazione ed inserimento socio-lavorativo, alle metodologie per la conoscenza del fenomeno e pubblicizzazione delle risorse esistenti e da questa attività e scaturita la redazione della Carta dei servizi, uno strumento pensato per le donne, gli operatori e per quanti si trovano ad affrontare fatti di violenza per offrire informazioni e riferimenti utili.

L’opuscolo, in evidenza sul sito della Prefettura, dà la possibilità alle donne di migliorare la conoscenza delle azioni di prevenzione, favorire l’accesso ai servizi esistenti e alle risorse attivabili sul territorio provinciale e diffondere l’informazione sulla normativa a tutela della vittima di violenza e sulla possibilità, tra l’altro, di usufruire del congedo previsto per le donne lavoratrici. “L’aumento delle vittime di violenza – ha sottolineato il prefetto Maria Carmela Librizzi durante la presentazione -è uguale in Piemonte, in Lombardia come in Sicilia, unico dato positivo e che c’è una maggiore coscienza, è aumentato il numero delle vittime che denunciano. Sono importanti le azioni di supporto per chi denuncia e gli interventi mirati anche alla emersione di una particolare tipologia di violenza che è quella sottile che fonda le sue radici sulla negazione della dignità di persona e che ha come obiettivo la distruzione psicologica della donna, violenza questa ancora diffusa ed accettata”.

La “Carta” non è la soluzione al fenomeno ma fa parte di quegli interventi di sensibilizzazione utili al contrasto, come ha sottolineato il procuratore aggiunto Giovannella Scaminaci. Dal 2016 l’emersione registra un incremento del 100% che non significa un aumento di questa portata dei casi di violenza ma che c’è il superamento di quel blocco culturale che impediva alla donna di denunciare, incoraggiata anche dagli strumenti di supporto e protezione messi in atto dalle istituzioni. Rispetto al 2018, in cui si registrava un trend in crescita rispetto al 2017, c’è una piccola flessione nella provincia di Messina dei reati connessi alla violenza di genere, un segnale che incoraggia a continuare con le azioni finora realizzate.

L’assessore alle politiche sociali Alessandra Calafiore ha annunciato che in uno dei locali confiscati, assegnati al Comune di Messina, nascerà un pronto soccorso sociale per le vittime di violenza; per loro saranno anche riservati borse lavoro e tirocini formativi. Non solo una giornata di sensibilizzazione ma un impegno tutto l’anno anche con l’iniziativa del Coordinamento donne della Cgil.

Il progetto si chiama #luogoliberodaviolenzadigenere e coinvolge i quartieri della città in un’azione positiva contro ogni tipo di violenza e di discriminazione. “Ci sarà un protocollo di adesione con degli intenti prefissati – dice Marcella Magistro – che darà il via ad un anno di iniziative con incontri nel territorio e in particolare nelle scuole dove gli studenti saranno anche coinvolti nella creazione del logo del nostro distintivo”.

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