Migliorare il servizio di metroferrovia integrando l’offerta con quella di Atm - QdS

Migliorare il servizio di metroferrovia integrando l’offerta con quella di Atm

Lina Bruno

Migliorare il servizio di metroferrovia integrando l’offerta con quella di Atm

venerdì 11 Ottobre 2019

Necessario un rilancio per rendere più efficiente il collegamento tra Giampilieri e stazione centrale. L’infrastruttura fino a oggi è rimasta sostanzialmente fuori dal sistema di mobilità locale

MESSINA – Qualcosa sembra muoversi per rendere finalmente funzionale il servizio di Metroferrovia che collega Giampilieri con la stazione centrale.

L’infrastruttura finora è stata sostanzialmente fuori dal sistema di mobilità e la situazione è diventata ancora più sconfortante dopo la sottrazione di circa 60 mila km all’anno, con soli 14 treni rimasti in servizio rispetto ai 28 inizialmente previsti nell’accordo fra Trenitalia e Regione. Quel contratto sembra essere stato violato in più parti dal gruppo Ferrovie, tanto che la Regione ha applicato penali a Trenitalia per inadempienze per oltre un milione di euro. L’Odg approvato dall’Ars, proposto dal deputato Pd Francesco De Domenico e sottoscritto da altri parlamentari, non solo messinesi, coglie proprio questa determinazione dell’assessore alle Infrastrutture e Mobilità Marco Falcone per fare impegnare risorse per rilanciare il servizio.

Nel documento infatti si sollecita il Governo “a destinare alla realizzazione di un piano di intermodalità e di integrazione tariffaria tra i servizi Atm e quelli della Metroferrovia, le somme ricavate dalle penali applicate alle aziende del Gruppo Ferrovie dello Stato, in seguito a inadempienze relative a quanto stabilito dal contratto di servizio 2017-2026, sottoscritto il 9 aprile 2018”. Accordo che tra l’altro prevedeva già lo sviluppo di “un progetto di evoluzione del sistema tariffario per implementare sistemi di tariffazione integrati tra i diversi Vettori di trasporto pubblico e/o attuare meccanismi di tariffazione differenzia, allo scopo di favorire utilizzi più efficienti dell’offerta nell’ambito di un modello integrato modale e di servizi collaterali alla mobilità, come sosta e parking, car-sharing, bikesharing”.

In un’interpellanza all’assessore Falcone, De Domenico aveva affrontato la questione del dimezzamento delle corse, evidenziando come, a fronte dei significativi livelli di efficienza del servizio di collegamento per la zona Sud, questo risultasse scarsamente utilizzato dall’utenza. La poca appetibilità, secondo il deputato Pd, scaturirebbe intanto dal fatto che non ci sia un sistema di raccordo con il servizio di mobilità urbana erogato da Atm che, viceversa, risulta sovrapposto nel percorso e, secondariamente, dall’onerosità del prezzo del biglietto, che potrebbe essere eliminata attribuendo al sistema tariffario della Metroferrovia di Messina le medesime agevolazioni tariffarie previste per l’area urbana di Palermo.

“Sono sicuro – ha aggiunto – che questa soluzione possa risultare decisiva per mettere a frutto i cinquanta milioni spesi per realizzare la Metroferrovia, con le stazioni e i parcheggi che costituisce una delle poche infrastrutture realizzate nella nostra città negli ultimi anni e che rischia di marcire per l’inerzia di chi avrebbe dovuto occuparsi per renderla utile ed efficiente per la nostra comunità”.

Considerano positivo l’Ordine del giorno approvato, i segretari generali di Filt Cgil e Uiltrasporti, Carmelo Garufi e Michele Barresi. “Dopo oltre dieci anni di chiacchiere – hanno affermato – è palese l’incapacità delle amministrazioni cittadine succedutesi nel presentare progetti credibili e rivendicare le necessarie risorse per l’integrazione tariffaria del servizio. Anche l’Amministrazione De Luca, dopo le precedenti, fino all’attuale nuovo Piano esercizio Atm in vigore, non ha saputo fornire una reale integrazione con il servizio bus nelle fermate a Sud della Metroferrovia e le ripetute interlocuzioni con l’assessorato regionale non hanno portato le necessarie risorse per la realizzazione di un biglietto integrato bus/treno che per essere appetibile e utile all’utenza non può superare i due euro per andata e ritorno dalla zona Sud contro gli attuali sette euro richiesti”.

“Auspichiamo – hanno concluso i rappresentanti sindacali – che con l’ordine del giorno approvato all’Ars e l’impegno fattivo della Regione e del Comune, la società Trenitalia ripristini un servizio essenziale oggi ridotto all’osso e si abbia finalmente la necessaria copertura”.

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