Messina, sindaco proibisce l'installazione del 5G - QdS

Messina, sindaco proibisce l’installazione del 5G

redazione web

Messina, sindaco proibisce l’installazione del 5G

lunedì 27 Aprile 2020

In attesa dei risultati degli studi sugli effetti delle radiofrequenze. Secondo De Luca esistono "elementi per ritenere che possano essere dannosi". "Lo sviluppo tecnologico non deve mai andare a discapito della salute dei cittadini"

“Ho ritenuto di adottare un’ordinanza in applicazione del principio di precauzione comunitario, con la quale ho vietato a chiunque di installare, sperimentare o diffondere le frequenze con impianti 5G in attesa che vengano divulgati gli studi sugli effetti delle radiofrequenze”.

Lo afferma il sindaco di Messina, Cateno De Luca.

“Seguivamo già da tempo – prosegue – la vicenda degli impianti 5G, pienamente consapevoli che lo sviluppo tecnologico non deve mai andare a discapito della salute dei cittadini. Per questa ragione negli ultimi giorni abbiamo approfondito la questione sia dal punto di vista tecnico che da quello giuridico. In base alle numerose sentenze che ormai hanno riconosciuto il danno da elettrosmog, l’elettrosensibilità, abbiamo preso spunto per chiarire la nostra posizione”.

“Al momento in Italia – sostiene De Luca – si consente di installare gli impianti 5G ma nessuno si è ancora preoccupato di condurre uno studio preventivo che verifichi quali sono le conseguenze di tali impianti sulla salute dell’uomo e sull’ecosistema, mentre la Commissione Europea nel 2019 ha affermato che il 5G lascia aperta la possibilità di conseguenze biologiche”.

“Francamente – continua – di fronte a tale quadro, in assenza di elementi che escludano danni irreversibili per la salute umana e per l’ecosistema, come si possono autorizzare simili installazioni? Come si può pensare che prima si consenta l’installazione degli impianti 5G e poi si penserà agli eventuali danni alle persone e all’ambiente?”.

Secondo De Luca “questo modo di agire è inaccettabile, perché poi si negheranno anche gli eventuali risarcimenti sul presupposto che quando gli impianti sono stati installati non c’erano elementi per ritenere che fossero dannosi per la salute dell’uomo e per l’ambiente”.

“E allora – conclude il sindaco di Messina – , se non ci sono dati disponibili, di certo non possiamo agire sulla presunzione che tali impianti non siano dannosi, soprattutto quando invece già abbiamo gli elementi per ritenere che lo potrebbero essere”.

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