MessinaServizi nel mezzo della bufera - QdS

MessinaServizi nel mezzo della bufera

Lina Bruno

MessinaServizi nel mezzo della bufera

sabato 30 Maggio 2020

Il Movimento 5 stelle all’attacco della partecipata: chiesto l’azzeramento dell’intero Cda. Segnalate numerose mini discariche, erbacce fuori controllo e ingombranti in strada

MESSINA – Per il presidente di MessinaServizi Bene Comune, Pippo Lombardo, sono critiche pretestuose, ma nel dossier fotografico del M5s ci sono immagini di una città nel degrado, con mini discariche ovunque, erbacce cresciute indisturbate agli angoli di strade e marciapiedi, ingombranti abbandonati in bella mostra.

Colpa dei cittadini incivili? Colpa dell’emergenza Covid 19? “Messina era già sporca prima del lockdown – ha affermato la consigliera pentastellata Cristina Cannistrà – e la situazione è ulteriormente peggiorata nel corso della quarantena, a dimostrazione di come l’azienda non abbia agito come avrebbe dovuto, a differenza di tantissime altre realtà in Italia. La responsabilità, al netto del solito scaricabarile e della ricerca di colpevoli esterni, è da attribuire in toto a chi gestisce il servizio”.

Cannistrà ha fatto riferimento alle grosse quantità di rifiuti fra i cespugli, ai tombini non puliti, alla carenza di scerbature, ai pochi operatori presenti in strada ed ai problemi nelle isole ecologiche, con le criticità nelle prenotazioni per lo smaltimento, il tutto con l’aggravante di una totale carenza di comunicazione sulla programmazione della pulizia delle strade. Qualche giorno fa, convocato in Commissione consiliare, Lombardo ha motivato le criticità emerse nella raccolta e smaltimento dei rifiuti in questi ultimi mesi, ma in una nota successiva l’esponente del M5s, ritenendo non soddisfacenti le spiegazioni del presidente della partecipata, e annunciando la presentazione del dossier con centinaia di segnalazioni raccolte da ogni parte della città, ha chiesto la revoca del Cda della MessinaServizi e la convocazione nella prossima seduta di commissione dell’assessore al ramo Dafne Musolino.

“Sono stai mesi difficili – ha risposto Pippo Lombardo – e le scelte del Governo non ci hanno aiutato. Non equiparare i servivi pubblici essenziali al pari dei servizi sanitari, ha quintuplicato di fatto i permessi e i congedi ai dipendenti, riducendo notevolmente così la nostra forza lavoro. Da un lato oltre il 30% di assenze medie ad aprile, ma dall’altro l’aumento dei servizi richiesti mantenendo l’ordinario. Dalla disinfezione quotidiana di tutti i mercati coperti a quella delle strade di tutto il territorio. Dal servizio di raccolta domiciliare dei rifiuti dei soggetti in isolamento fiduciario alla disinfezione quotidiana di tutti i mezzi e le sedi di lavoro, impianto di selezione di Pace compreso. Dalla difficoltà del reperimento dei dispositivi di sicurezza al mantenimento del servizio di porta a porta nelle aree già avviate. Dalla continua lotta agli abbandoni di ingombranti alla bonifica di micro discariche da Nord a Sud. Abbiamo assunto i cento nuovi operatori e già dalla prossima settimana i primi cinquanta saranno avviati al servizio per l’ampliamento delle aree servite dal porta a porta”.

“Abbiamo fatto investimenti – ha aggiunto Lombardo – in mezzi e attrezzature per la disinfezione e l’iscrizione alla Camera di commercio consentirà al Comune da ora in poi di affidare il servizio in house per disinfestazione, derattizzazione e deblattizzazione. Si poteva fare di più, si poteva fare meglio? Certamente sì. Siamo sicuri di non aver lesinato un solo minuto del nostro impegno a servizio della città, ma siamo coscienti che bisogna fare ancora tanto”.

Chiediamo maggiore collaborazione – ha affermato – sia al Consiglio comunale che ai cittadini. Al consiglio Comunale perché già nei prossimi giorni potrebbe trovarsi la proposta per dare la soluzione definitiva al decoro urbano con il contratto integrativo che va dalla manutenzione del verde alla scerbatura, fino alla lotta al randagismo, già pronta prima dell’emergenza Covid-19. Ai cittadini chiediamo di considerare gli spazi pubblici come fossero casa propria e non terra di nessuno”.

“Dispiace – ha concluso – che ancora oggi molti, nonostante i controlli e le multe, non abbiano ancora acquistato quel senso civico che dovrebbe essere improntato sul rispetto dell’ambiente e delle cose comuni”.

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