Multe stradali, paga solo un siciliano su 5 - QdS

Multe stradali, paga solo un siciliano su 5

Serena Giovanna Grasso

Multe stradali, paga solo un siciliano su 5

venerdì 12 Luglio 2019

Cgia di Mestre: nella nostra regione in 10 anni dimezzata propensione a pagare (nel 2007 era al 40%). Sui 200 mln di € che i 390 Comuni dell’Isola avrebbero dovuto riscuotere, incassati 40 mln

PALERMO – Nel 2017 solo un siciliano su cinque ha pagato la contravvenzione inflitta dalla Polizia municipale per aver violato il Codice della Strada (20,3%). Secondo i dati diffusi dalla Cgia di Mestre, in dieci anni si è letteralmente dimezzata nella nostra regione la propensione al pagamento: basti pensare che nel 2007 la percentuale di riscossione era pari al 40,3%. Dunque, a fronte dei 200 milioni di euro che i 390 Comuni siciliani avrebbero dovuto riscuotere dai trasgressori, in realtà ne hanno incassato appena 40 milioni.

In generale, in tutta Italia si rileva la tendenza ad evadere il pagamento delle contravvenzioni: a livello nazionale, sui 2,6 miliardi di euro che gli enti locali avrebbero dovuto incassare, è stato riscosso solo un miliardo di euro, ovvero il 40,8% del totale (ad ogni modo, un’incidenza doppia rispetto a quella siciliana).

Un’elevata variabilità regionale caratterizza le diverse aree. Al Sud è possibile osservare il tasso di riscossione più contenuto (32%). Al Centro la media sale al 33%, mentre nel Nord Ovest e Nord Est si tocca rispettivamente il 45,9% e 58,9%. A livello regionale, le Amministrazioni comunali più virtuose sono state quelle del Friuli Venezia Giulia con il 63,4% delle riscossioni. A seguire, troviamo la Valle d’Aosta con il 62,6% e la Basilicata con il 61,7%. Oltre la Sicilia, che totalizza il valore più basso in Italia, tra le realtà maggiormente in difficoltà vi sono i Comuni del Lazio con il 26,3% e della Campania con il 24,3%.

“Indubbiamente – ha affermato Renato Mason, il segretario della Cgia di Mestre – l’ applicazione degli autovelox e degli alcol test ha persuaso molti conducenti a pigiare meno sull’acceleratore, riducendo drasticamente il numero di feriti e di morti sulle nostre strade. Infatti, l’eccesso di velocità è la principale causa degli oltre 3 mila morti che si registrano ogni anno sulle nostre strade”.

Pur riconoscendo il miglioramento della sicurezza sulle strade, l’associazione degli artigiani e delle piccole imprese ritiene l’uso massiccio di autovelox e degli altri dispositivi utili a rilevare la velocità una manovra per fare cassa. “L’applicazione dei rilevatori elettronici di velocità fissi e mobili – aggiunge il segretario della Cgia – andrebbe coordinata meglio, intensificando la presenza di queste apparecchiature solo nelle reti viarie dove l’incidentalità è molto superiore alla media”.

Inoltre, dallo scorso 10 giugno le multe notificate dalle Poste italiane hanno subito un ulteriore rincaro: infatti, le Poste hanno aumentato le tariffe per la spedizione, dopo le recenti modifiche di legge che hanno reintrodotto la Comunicazione di avvenuta notifica (da 6,80 euro a 9,80 euro).

Quando si riceve una multa stradale, si hanno cinque giorni per pagare beneficiando della riduzione del 30%. Dopo i cinque giorni ed entro il sessantesimo giorno si dovrà pagare l’importo intero. In caso di mancato pagamento, verrà notificato un “verbale” presso la residenza del proprietario del veicolo contro il quale è possibile ricorrere al Giudice di Pace nel termine di trenta giorni o al Prefetto entro sessanta giorni.

Se si continua a non pagare, si riceverà una cartella di pagamento. Decorsi sessanta giorni dalla notifica di quest’ultima, se il debito non viene estinto, l’ente della riscossione attiverà le procedure cautelari ed esecutive. Tra le procedure cautelari, vi può essere il fermo amministrativo dei veicoli intestati al debitore. Infine, vengono attuate le procedure esecutive vere e proprie che in questi casi consistono nel pignoramento di somme del contribuente presso terzi, ad esempio dal conto corrente o dallo stipendio.

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