Nell’Isola bonificati 9 siti inquinati su 500 In arrivo un fondo regionale per i Comuni - QdS

Nell’Isola bonificati 9 siti inquinati su 500 In arrivo un fondo regionale per i Comuni

Gabriele Patti

Nell’Isola bonificati 9 siti inquinati su 500 In arrivo un fondo regionale per i Comuni

mercoledì 17 Aprile 2019

CATANIA – Oltre 500 siti contaminati oggetto di indagine della Regione dimostrano l’esistenza di discariche potenzialmente inquinanti, nella misura di un sito per Comune. Il tutto con la complicità delle Amministrazioni comunali. Ma nelle intenzioni di Palazzo d’Orléans c’è la volontà “di istituire un fondo per la gestione delle bonifiche dei siti inquinati con una dotazione di oltre 20 milioni di euro”. È quanto emerso al focus organizzato in occasione di Ecomed, la prima green expo dedicata ai maggiori temi dell’economia circolare riletti in prospettiva internazionale, tenutasi al centro fieristico “Le Ciminiere” dall’11 al 13 aprile. La manifestazione si è svolta contemporaneamente a “Progetto Comfort”, giunto alla sua undicesima edizione e dedicato al miglioramento dell’efficienza energetica, sicurezza e vivibilità.

Presenti al focus “Stato delle bonifiche in Sicilia: tra normativa e interventi effettivi sullo stato delle bonifiche dei siti contaminati”, Francesco Lo Cascio, dirigente dell’Ufficio speciale bonifiche della Regione siciliana, e Francesca Leotta, ricercatrice alla facoltà di giurisprudenza dell’Università degli studi di Catania. A porgere i consueti saluti inaugurali è stato il dirigente del Dipartimento acque e rifiuti, Salvatore Cocina.

“Come si legge nel piano delle bonifiche – afferma Francecso Lo Cascio nel corso della presentazione dei dati – abbiamo un numero impressionante di siti inquinati. In poche parole, la Sicilia è una groviera”. “Per questo – aggiunge – stiamo cercando di implementare percorsi che ci permetteranno di uscire dalle secca della contaminazione”.

Per la ricercatrice Francesca Leotta “la soluzione più semplice sarebbe rimettere tutto ai tecnici, ma non basta. Il diritto è fondamentale”. In questo quadro, infatti, assume particolare importanza la Lr n. 9/2010 che disciplina la gestione integrale dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati “riprendendo – precisa Leotta – in maniera molto puntuale il decreto 152/2006 (cd codice dell’ambiente)”.

A passare in rassegna tutti i siti inquinati è invece il dirigente dell’Ufficio speciale per il settore delle bonifiche e dei siti contaminati, Francesco Lo Cascio. Delle 511 discariche, “la cui storia autorizzatoria ha visto la regia di molti sindaci, anche con ordinanza prefettizie”, solo nove sono state effettivamente sottoposte a risanamento. “Per le rimanenti – aggiunge Lo Cascio – stiamo svolgendo attività di controllo che, ove necessario, porteranno alla messa in sicurezza delle zone contaminate. Se vi è una conferma di inquinamento si procederà a bonifica”.

Ma c’è di più. Nei piani della Regione, come detto, c’è l’istituzione di un fondo che possa consentire ai Comuni di fronmteggiare l’emergenza. “Stiamo valutando – dichiara Lo Cascio interpellato dal QdS – la possibilità di dotarci di un fondo con finanziamenti regionali e nazionali a cui i Comuni potranno attingere per concludere la procedura di controllo dei siti contaminati”.

“Pubblicheremo un avviso pubblico – continua – a cui potranno aderire esclusivamente gli Enti nel cui territorio vi siano siti inquinati che non sono stati messi in sicurezza, così come risulta dal piano delle bonifiche”.

Per quanto riguarda i tempi, a sentire Lo Cascio bisogna prima completare le procedure di censimento e confrontare i dati attuali con quelli già in possesso degli uffici regionali e dell’Arpa. “Conclusa la fase di creazione della banca dati, istituiremo il fondo”. In merito alla dotazione finanziaria il dirigente parla “di oltre 20 milioni di euro. Ma siamo ancora in fase di valutazione”.

Gabriele Patti

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