Nuovo Dpcm, Donato (Lega): "Così si consegna il Sud a mafia e usura" - QdS

Nuovo Dpcm, Donato (Lega): “Così si consegna il Sud a mafia e usura”

Patrizia Penna

Nuovo Dpcm, Donato (Lega): “Così si consegna il Sud a mafia e usura”

domenica 25 Ottobre 2020

Un
provvedimento che metterà definitivamente in ginocchio le attività produttive
coinvolte e il settore della cultura e dello spettacolo, già duramente provati
dal lockdown di marzo. Con queste chiusure, di fatto, si consegnerà il sud alla
mafia e all’usura”.

Con
queste parole l’europarlamentare della Lega, Francesca Donato,
stigmatizza le nuove disposizioni contenute nel nuovo Dpcm del premier Giuseppe
Conte
.

“Nessun
intervento economico a sostegno dei cittadini e delle imprese in difficoltà è
previsto a fronte di questo provvedimento mentre la possibilità, per la maggior
parte delle attività coinvolte e all’indotto, di poter sopravvivere a questo
nuovo lockdown, è soltanto una chimera. Assisteremo all’inevitabile chiusura e
poi ad una mancata riapertura di migliaia e migliaia di attività commerciali,
di ristorazione e di intrattenimento, con la perdita di altri milioni di posti
di lavoro e l’esplosione della povertà a livelli incontenibili”.

“Il
governo Conte, ignorando totalmente le richieste delle associazioni di
categoria, delle regioni e dell’opposizione, sta colpendo i settori strategici
che muovono l’economia del nostro paese, dimostrando al contempo di non aver
saputo predisporre in sei mesi un sistema sanitario capace di tutelare i propri
cittadini, malgrado il loro comportamento esemplare durante la chiusura totale
del primo lockdown e i sacrifici già sopportati. Dunque, il giudizio sul suo
operato e su quello del suo governo è quello di un fallimento totale che,
purtroppo, pagheremo chissà per quanti anni”.

“Ciò
che più mi preoccupa ora è la prevedibile esplosione della rabbia e della
protesta, assolutamente comprensibile, da parte di chi sta subendo tutto ciò,
dopo aver investito denaro per adeguarsi alle normative in materia di
distanziamento e di tutela della salute. Prepariamoci ad assistere a proteste
ancora più dure: il pericolo di un’escalation della tensione sociale è
altissimo. Cosa intende fare il governo se i cittadini scenderanno in piazza a
protestare? Reprimere il dissenso con la violenza, come nelle dittature?
Sarebbe interessante saperlo”.

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