Leoluca Orlando, “Tavolo Stato-Regione-Enti locali per un confronto sui problemi della Sicilia” - QdS

Leoluca Orlando, “Tavolo Stato-Regione-Enti locali per un confronto sui problemi della Sicilia”

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Leoluca Orlando, “Tavolo Stato-Regione-Enti locali per un confronto sui problemi della Sicilia”

mercoledì 16 Ottobre 2019

Dialogo tra Comuni e Governo regionale nell’Assemblea annuale che ha riunito i sindaci dell’Isola

Convocare al più presto la Conferenza unificata per istituire un tavolo di confronto che esamini le proposte e stabilisca le priorità da presentare all’Anci nazionale e al prossimo Congresso di Arezzo: questa la principale richiesta che, all’indomani dell’Assemblea annuale dei Comuni siciliani, l’AnciSicilia ha inoltrato a Governo regionale e Governo nazionale.

Una richiesta che si somma a quelle che, lo scorso 8 ottobre, l’Assemblea dei Comuni siciliani ha evidenziato in una mozione in cui, tra le altre cose, viene dato mandato al presidente Leoluca Orlando, al segretario generale Mario Emanuele Alvano e agli Organi direttivi dell’Associazione di avviare, d’intesa con l’Anci, un confronto serrato e urgente con il Governo nazionale e il Governo regionale finalizzato ad affrontare la crisi strutturale che sta attraversando il sistema degli enti locali in Sicilia.

“L’assemblea dei Comuni – ha commentato Orlando – ci ha offerto l’occasione per chiedere al Governo regionale e al Governo nazionale l’immediata attivazione di un tavolo Stato-Regione-Enti locali per affrontare in maniera concreta i mille problemi di questa nostra regione, che non solo penalizzano gli enti locali ma, soprattutto, i cittadini. Ogni giorno viviamo il disagio dei vincoli imposti dal governo nazionale sul bilancio e sul personale unitamente all’ emarginazione provocata, spesso, dall’autonomia regionale”.

Il presidente AnciSicilia lo scorso 8 ottobre ha accolto sindaci e amministratori provenienti da tutta la Sicilia nella sala De Seta dei Cantieri culturali alla Zisa. “Bisogna cercare – ha detto – delle soluzioni per uscire fuori dal tunnel in cui si trovano le Amministrazioni locali che non devono essere considerate associazioni da ‘Tabella H’ cui destinare fondi senza approfondire disagi e problemi, ma affrontando con efficacia una crisi atavica che, tra i mille disagi, sta producendo anche una preoccupante desertificazione di ampie zone della regione e un impoverimento culturale collegato soprattutto alle periferie. Per questi motivi occorre un confronto istituzionale serrato e immediato per evitare di subire le conseguenze del corto circuito tra autonomia siciliana speciale e vincoli imposti dallo Stato”.

“Gli elementi di criticità per i Comuni siciliani – ha aggiunto il segretario generale Mario Emanuele Alvano – sono tanti e tutti collegati a una situazione finanziaria drammatica, che ha portato molti Enti al dissesto e al pre-dissesto. Lo sviluppo dei territori va affrontato in maniera coordinata, confrontandosi con i Governi regionale e nazionale, cercando di rilanciare la competitività e l’identità dei Comuni in un quadro più ampio. Se non si rilancia al più presto lo sviluppo intere porzioni della nostra Isola rimarranno fuori dal mercato, destinate ad un futuro sempre più incerto. Per questo motivo bisogna fare in modo che le risorse destinate ai Comuni rimangano sui territori affinando la capacità progettuale attraverso una pianificazione degli investimenti”.

Se da un lato nel corso del suo intervento il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché, ha affrontato i problemi legati ai costi della democrazia e ha messo in evidenza l’importante ruolo svolto dai sindaci (“troppo spesso mortificati nell’esercizio delle loro funzioni, mentre avrebbero bisogno di un sostegno maggiore e di essere più uniti tra loro per favorire lo sviluppo organico dell’Isola”), dall’altro il presidente della Regione, Nello Musumeci, ringraziando l’AnciSicilia per il ruolo trainante e aggregante che svolge ogni giorno coi Comuni e per il percorso di collaborazione avviato con il Governo regionale, ha sottolineato la necessità di “un confronto onesto e di una collaborazione costante e necessaria tra comuni e Regione”.

“Sogno – ha concluso Musumeci – una nuova stagione che non sia quella della contrapposizione ma della collaborazione. Siamo tutti chiamati a servire gli interessi di una comunità e abbiamo il dovere di dare risposte a chi ci ha dato fiducia. Pensiamo oltre al nostro mandato proiettandoci in avanti per il futuro delle nuove generazioni”.

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