Ospedale Sant’Antonio, manca il personale: chirurgia al collasso - QdS

Ospedale Sant’Antonio, manca il personale: chirurgia al collasso

Vincenza Grimaudo

Ospedale Sant’Antonio, manca il personale: chirurgia al collasso

martedì 23 Luglio 2019

Chiesto al direttore generale un monitoraggio, per il momento l’azienda non replica. La denuncia della Uil: “In reparto ci sono liste d’attesa da Terzo mondo”

TRAPANI – Si torna a parlare di sanità a pezzi in provincia di Trapani. E come ogni estate ecco che spuntano puntuali i problemi della carenza d’organico che portano a problemi di funzionalità di vari reparti dei nosocomi del territorio.

L’sos questa volta arriva dall’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani dove boccheggia la chirurgia: “Vietato avere traumi che richiedano cure chirurgiche ortopediche all’ospedale Sant’Antonio Abate di Erice – denuncia il segretario generale della Uil Fpl di Trapani Giorgio Macaddino – a causa della carenza di personale medico ed infermieristico. Il nosocomio è vicino al collasso. Gli operatori sanitari si trovano a dovere affrontare ogni giorno una vera e propria Odissea perché sottoposti a pesantissimi carichi di lavoro, con notevoli disagi per gli utenti della struttura che ad essa si rivolgono a causa di problemi di salute, spesso anche gravi”.

Secondo quanto sostiene il sindacalista questo stato di cose oramai si protrae da diverso tempo: “Le liste d’attesa – aggiunge Macaddino – non fanno il paio nemmeno con la peggiore struttura ospedaliera del Terzo Mondo. Nonostante la caparbietà dei pochi chirurghi ortopedici e la loro determinazione, non si è più nelle condizioni di offrire una catena sanitaria adeguata e che rispetti i Lea. Siamo disgustati, nonché preoccupati per la situazione oltremodo che critica, che vede ogni giorno cittadini esausti e operatori sanitari lasciati al loro destino, che impattano con una realtà che purtroppo relega l’offerta sanitaria ai minimi termini”.

La Uil Fpl affonda ancora il colpo evidenziando di avere raccolto casi segnalati in questi giorni che lasciano presagire, se non si interviene con urgenza e determinazione, a nefaste e drammatiche pratiche di malasanità: “Per evitare poi le cosiddette commissioni d’inchiesta – conclude il segretario dell’organizzazione di categoria – chiediamo al direttore generale di convocare una attività di monitoraggio e verifica al fine di stroncare una situazione grottesca. Certi di una pronta risposta del direttore e del suo staff per dirimere tale emergenza diamo sin da adesso la disponibilità a confrontarci sulle segnalazioni pervenuteci”.

L’azienda sanitaria almeno al momento ha deciso di non voler rilasciare alcun replica rispetto al quadro evidenziato dal sindacato.

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