Palermo, anello e passante ferroviario avanti a tappe forzate - QdS

Palermo, anello e passante ferroviario avanti a tappe forzate

Gaspare Ingargiola

Palermo, anello e passante ferroviario avanti a tappe forzate

venerdì 26 Giugno 2020

In piazza Castelnuovo e via Amari l’obiettivo è liberare le aree entro novembre di quest’anno. Dialogo Comune-commercianti per non gravare eccessivamente sulle attività economiche

PALERMO – Lavori a tappe forzate in piazza Castelnuovo e via Emerico Amari, interessate dal cantiere dell’anello ferroviario. L’obiettivo dichiarato è liberare completamente entrambe le aree entro novembre di quest’anno.

Il cronoprogramma è serrato e prevede che già il 12 luglio venga restituita l’area 7.1b, ovvero la zona di piazza Castelnuovo lato McDonald’s. Le aree 7.2a, 7.2b e 7.2c (sempre piazza Castelnuovo ma più indietro, verso via Paternostro) verranno riconsegnate rispettivamente entro il 30 agosto, il 21 settembre e il 26 ottobre. La rampa che interessa via Sant’Oliva invece resterà area di cantiere fino al 2021 per consentire ai camion di scendere e raggiungere il cantiere della fermata sotterranea.

Passando al tratto di via Emerico Amari tra via Ruggero Settimo e via La Lumia troviamo tre aree di cantiere: la 6.3a e la 6.3b che fiancheggiano il Teatro Politeama e la cui riconsegna è prevista per il 17 luglio e il 29 agosto mentre la consegna dell’area 6.3c (che fiancheggia il piazzale antistante il teatro) è fissata per il 21 settembre. Scendendo sempre lungo via Amari in direzione del mare troviamo altre due aree di cantiere, la 6.2a e la 6.2b, dove i lavori sono iniziati a maggio. La 6.2a è l’area compresa tra via La Lumia e via Roma, dove poche settimane fa è stata risolta l’interferenza con il cantiere del collettore fognario liberando finalmente l’incrocio con via Roma. In quest’area si sta procedendo con la bonifica bellica e lo spostamento dei sottoservizi (consegna entro il 18 settembre). Stessi lavori nell’area 6.2b, all’altezza dell’incrocio con via La Lumia, che sarà l’ultimo tratto di via Amari ad essere liberato: consegna il 10 novembre.

C’è infine un’ultima area da considerare, la 6.4, ossia l’incrocio tra piazza Castelnuovo e via Ruggiero Settimo, che sarà assegnata alla D’Agostino a luglio. Un tratto di via Ruggiero Settimo (da via Amari a via Mariano Stabile) sarà chiuso ma soltanto l’incrocio sarà interessato dai lavori. Considerando che si tratta del salotto buono di Palermo, la scorsa settimana gli assessori Giusto Catania, Leopoldo Piampiano e Maria Prestigiacomo avevano incontrato le associazioni dei commercianti per discutere la possibilità di una modifica del cronoprogramma. Sul tavolo due opzioni: lavori da luglio a ottobre (approfittando della pausa estiva) o da ottobre a febbraio 2021. Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti hanno accettato con riserva, proponendo alcuni accorgimenti in una nota congiunta: “Lo slittamento dell’avvio del cantiere dall’1 al 13 luglio in modo da non danneggiare ulteriormente i tanti negozi della zona nelle prime due settimane di saldi, con l’auspicio che i lavori possano terminare anche prima rispetto alla data comunicata del 20 novembre”; “una comunicazione efficace e puntuale nei confronti di commercianti e artigiani sulla progressione dei lavori”; e “l’esigenza di una celere conclusione dei lavori del collettore fognario e del cantiere Cala”.

PASSANTE – Novità anche per il passante ferroviario. Il 10 giugno è iniziata la demolizione delle palazzine di vicolo Bernava per mano della Impresit. Le palazzine, per evitare di compromettere gli edifici adiacenti, non saranno abbattute ma “decostruite”. I lavori saranno completati in sei mesi, dopodiché si potrà finalmente ultimare la galleria Imera, ferma da anni a causa di un imprevisto geologico (una falda acquifera) che ha causato le lesioni agli edifici sovrastanti e ha impedito di completare gli ultimi 60 metri. Decine di famiglie dovettero sfollare e Rfi fu costretta a offrire un indennizzo. A procedere con la demolizione doveva essere la Sis ma come sappiamo l’azienda ha sciolto il contratto con Rfi.

L’altra novità riguarda la stazione di Maredolce. Inaugurata nel 2015 dall’allora ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, non è mai stata utilizzata ed è diventata anzi oggetto di atti di vandalismo e furti di rame. Rfi l’ha rimessa a nuovo con un milione di euro e nelle prossime settimane dovrebbe essere finalmente riaperta. La stazione di Maredolce si innesta sulla bretella di collegamento tra Palermo Brancaccio e il bivio Oreto sulla linea Messina-Trapani. Di fatto rappresenta una vera e propria variante consentendo di bypassare la Stazione Centrale e riducendo i tempi degli spostamenti di circa mezz’ora. In questo modo Cefalù sarà collegata all’aeroporto di Punta Raisi con una linea ferroviaria diretta.

La nota del Municipio
Tempistiche non trattabili

PALERMO – Dopo un primo confronto e la risposta dei commercianti, la Giunta comunale è tornata sulla questione dei lavori per anello ferroviario, rispondendo alle istanze delle associazioni di categoria: “Se, come immaginiamo, tutti hanno a cuore la regolarità, la completezza e la sicurezza nello svolgimento dei lavori, i tempi di materiale esecuzione delle opere non possono essere oggetto di contrattazione, a meno che non si individuano forme compensative e responsabilità per eventuali soste dei lavori, di cui certamente la città non ha bisogno”.

“Rfi, Comune impresa D’Agostino – hanno aggiunto dall’Ente – hanno mostrato la massima disponibilità, che non può essere scambiata però come abdicazione alle basilari norme di responsabilità amministrativa in materia di lavori pubblici. Comprendiamo bene il desiderio dei commercianti di poter lavorare in tranquillità già dalla prima settimana di dicembre. In questo caso, l’unica soluzione è che i lavori comincino entro la prima settimana di luglio. Ovviamente tutti abbiamo interesse ed auspichiamo, a partire dal Comune, che i lavori siano quanto più celeri possibile, ma porre o chiedere scadenze non supportate da dati tecnici rischia solo di essere fuorviante e dannoso per la città”.

“Se in corso d’opera – hanno concluso da Palazzo delle Aquile – si potrà ridurre il tempo dei lavori, non potremo che essere contenti”.

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