Palermo, Piano per “chiudere” l’Anello ferroviario - QdS

Palermo, Piano per “chiudere” l’Anello ferroviario

Gaspare Ingargiola

Palermo, Piano per “chiudere” l’Anello ferroviario

martedì 13 Ottobre 2020

Il progetto è stato consegnato al Provveditorato interregionale per le Opere pubbliche. Si punta a utilizzare tecniche di scavo innovative per ridurre al minimo l’impatto dei lavori

PALERMO – Il viceministro delle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri ha presentato al Provveditorato interregionale per le Opere pubbliche Sicilia-Calabria il progetto di “chiusura” dell’Anello ferroviario cittadino.

Al momento è ancora in corso la realizzazione del primo tratto da Giachery al Politeama. La seconda fase del progetto prevede invece la realizzazione del tratto dal Politeama a Notarbartolo: sarà anch’esso monodirezionale, lungo 1 chilometro con 800 metri in galleria naturale (Malaspina) e una nuova stazione ferroviaria, la Turrisi Colonna. Durata dei lavori quattro anni, per una spesa di circa cento milioni di euro. Alla presentazione erano presenti il sindaco Leoluca Orlando, il provveditore Gianluca Ievolella, l’ingegnere di Rfi Filippo Palazzo, l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Toto Cordaro e il dirigente generale del Dipartimento Infrastrutture e Mobilità Fulvio Bellomo.

Certo, l’idea di nuovi scavi non può risvegliare sensazioni positive nei palermitani, che in questi anni tra Passante, Anello e Collettore fognario ne hanno viste di tutti i colori tra ditte che interrompevano i lavori sul più bello, ritardi monstre, continue modifiche alla viabilità e tante, troppe attività che hanno dovuto chiudere i battenti nelle aree dei cantieri. Ma in questo caso i disagi alla circolazione dovrebbero essere ridotti al minimo grazie all’utilizzo di una talpa Tbm, una sorta di fresa meccanica già vista all’opera con il passante ferroviario.

“La tecnica di scavo – ha sottolineato Palazzo – è totalmente diversa. Quello del passante era uno scavo tradizionale, questo invece sarà uno scavo meccanizzato con la Tbm che dà moltissime garanzie”.

Inoltre, come ricordato dallo stesso Cancelleri, la chiusura dell’anello permetterà di collegare il porto all’aeroporto passando per il centro città e per la Stazione Notarbartolo: “Un’importante infrastruttura – ha detto il vice ministro – che regala alla città di Palermo standard europei, un moderno sistema di trasporto integrato urbano su ferrovia che i cittadini e i siciliani tutti attendono da anni. Un altro tassello per costruire quel progetto di un Sud infrastrutturale efficiente”.

“Un’opera – ha sottolineato – che prevede anche la riqualificazione urbana dell’area dell’ex scalo ferroviario di Lolli”.

Proprio in quella zona, attualmente sede di un cantiere del Passante ferroviario, verrà costruita la nuova fermata Turrisi Colonna. È previsto anche un intervento di riqualificazione con arredi, verde, un info point delle Ferrovie, aree attrezzate. I lavori saranno monitorati costantemente per evitare nuovi problemi geologici come quelli che hanno colpito il passante all’altezza della galleria Imera. La palla passa adesso al Comitato tecnico-amministrativo del Provveditorato e successivamente alla Regione per le autorizzazioni del caso, per poi procedere con la gara d’appalto.

A pieno regime il tempo di percorrenza dell’intero anello con otto fermate sarà di appena un quarto d’ora a una velocità media di circa sessanta chilometri all’ora. Quanto alla frequenza dei treni, al momento ci sono tre ipotesi: quattro treni l’ora con una frequenza di 15 minuti, sei treni ogni dieci minuti e otto treni ogni sette minuti e mezzo. La frequenza chiaramente dipenderà anche dal contratto di servizio fra Trenitalia e la Regione Siciliana.

Buone notizie, infine, anche per il primo lotto dell’Anello ferroviario: a novembre dovrebbero essere liberate dai cantieri tutte le aree di superficie, e in particolare quelle del Politeama e di via Emerico Amari, che tanti disagi hanno causato a commercianti e residenti. I lavori continueranno poi sottoterra nel 2021.

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