Un giro a Catania per raccontare questo 12 aprile 2020, un anno che resterà nei libri di storia per la pandemia del coronavirus. Strade deserte, il rumore della natura che continua a vivere intorno a noi, chiusi nelle nostre gabbie più o meno dorate, più o meno comode
Pasqua
2020 a Catania, una Pasqua inimmaginabile poco più di un mese fa, una
Pasqua mesta, di raccoglimento, di speranza verso un futuro ancora tutto da
definire.
Un
giro a Catania per raccontare questo 12 aprile 2020, un anno che resterà
nei libri di storia per la pandemia del coronavirus. Strade deserte, il rumore
della natura che continua a vivere intorno a noi, chiusi nelle nostre gabbie
più o meno dorate, più o meno comode.
Forze dell’ordine schierate in tutti gli snodi
principali della città. Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza, posti
di blocco, elicotteri che girano sopra le nostre teste. Come in una guerra, nel
giorno in cui il Signore è risorto. E poi, la constatazione che i catanesi stanno
rispondendo con grande maturità, con grande dignità, restando a casa ed
eseguendo diligentemente la linea dettata dal Governo Conte.
Dal lungomare al centro, passando per via Plebiscito e piazza Castello Ursino (vedi tutte le foto e i video della Pasqua a Catania nella pagina Fb del Quotidiano di Sicilia), il comune denominatore è la desolazione, il rispetto delle regole. Anche il più furbetto dei catanesi ha capito che stare a casa è l’unica maniera per uscire presto da questo incubo, per tornare ad appropriarsi il più presto possibile dei nostri spazi, della nostra bella Catania.