Pescatori mazaresi in Libia, il Papa, preghiamo per loro - QdS

Pescatori mazaresi in Libia, il Papa, preghiamo per loro

redazione web

Pescatori mazaresi in Libia, il Papa, preghiamo per loro

lunedì 19 Ottobre 2020

Francesco durante l'Angelus, "Affidandosi a Maria Stella del mare mantengano viva la speranza di poter riabbracciare presto i loro cari". La madre di uno dei diciotto marittimi, "Le parole del Pontefice ci hanno scaldato il cuore"

“Desidero rivolgere una parola di incoraggiamento e di sostegno ai pescatori fermati da più di un mese in Libia e ai loro familiari”.

Lo ha detto ieri Papa Francesco durante l’Angelus in piazza San Pietro a Roma, facendo riferimento alla vicenda dei diciotto pescatori di Mazara del Vallo trattenuti da 45 giorni nel Paese africano.

“Affidandosi a Maria Stella del mare – ha aggiunto – mantengano viva la speranza di poter riabbracciare presto i loro cari”.

“Preghiamo in silenzio – ha detto il Pontefice – per i pescatori e per la Libia”.

Poi il Papa ha ricordato la recente liberazione del missionario rapito in Africa.

“Desidero ringraziare Dio – ha detto – per la tanto attesa liberazione di padre Pier Luigi Maccalli” che “era stato rapito due anni fa in Niger”.

“Ci rallegriamo – ha sottolineato il Papa – anche perché con lui sono stati liberati altri tre ostaggi”.

La mamma di un pescatore, l’appello ci ha scaldato il cuore

“L’appello del Papa per i nostri figli sequestrati in Libia è stato molto importante” ha detto con voce incrinata dalla commozione Rosetta Ingargiola, madre di uno dei diciotto pescatori mazaresi.

“E’ stato – ha detto – un modo per far sentire la nostra voce al mondo. Adesso speriamo solo che arrivi presto la telefonata dalla Farnesina con la quale ci confermano il rilascio dei nostri pescatori”.

“Ogni giorno – ha aggiunto – l’armatore chiama la Farnesina per sapere se ci sono novità, ma la risposta è sempre la stessa: gli equipaggi dei pescherecci Medinea e Antartide stanno bene”.

“Adesso – ha concluso mamma Rosetta – le parole del Papa ci hanno riscaldato il cuore e speriamo che possano arrivare anche ai libici così da potere farci riabbracciare i nostri cari”.

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