Prefettura, Comuni e Libero Consorzio contro i tentativi d’infiltrazione mafiosa - QdS

Prefettura, Comuni e Libero Consorzio contro i tentativi d’infiltrazione mafiosa

Nicola Digiugno

Prefettura, Comuni e Libero Consorzio contro i tentativi d’infiltrazione mafiosa

mercoledì 17 Luglio 2019

Riflettori puntati sulla criminalità organizzata e sul rischio di diffusione di fenomeni corruttivi. Siglato nei giorni scorsi un apposito protocollo d’intesa a tutela degli appalti pubblici

ENNA – Un protocollo per la legalità e la prevenzione dei tentativi d’infiltrazione criminale è stato siglato nei giorni scorsi tra Prefettura, Comuni dell’ennese e Libero Consorzio comunale.

“Una bella pagina di coesione istituzionale – hanno evidenziato dalla Prefettura – per segnare un corale cambio di passo nell’azione di prevenzione delle infiltrazioni criminali, siano esse mafiose che di tipo corruttivo”.

La firma del documento è avvenuta alla presenza dei vertici delle Forze dell’ordine, della Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta, del presidente del Tribunale e di un rappresentante della Procura della Repubblica di Enna. Presenti anche i segretari generali provinciali di Cgil, Cisl e Uil, i rappresentanti degli Ordini professionali degli ingegneri, dei geometri e degli architetti, dell’Ispettorato territoriale del lavoro e dell’associazione Libera.

È previsto che gli Enti firmatari si impegnino “a richiedere le informazioni antimafia ex articoli 84 e 91 del Dlgs 159/2011 per tutti i contratti relativi a opere e lavori pubblici, servizi e forniture di importo superiore a 20.000 euro, nonché per tutti i subappalti e subcontratti indipendentemente dal valore economico”.

Inoltre, “le stazioni appaltanti si impegnano a prevedere negli atti di gara apposite clausole di salvaguardia che prevedono la revoca o il recesso degli affidamenti al sopravvenire di informazioni antimafia interdittive”.

Analoghe clausole di salvaguardia sono previste per “la prevenzione dei fenomeni corruttivi, ferma restando la possibilità di attivare apposite intese con l’Anac per la prosecuzione del rapporto contrattuale, al ricorrere dei presupposti di cui all’articolo 32 del Dl 90/2014, convertito con Legge 11.8.2014, numero 114”.

Per quanto attiene al settore dell’edilizia e dell’urbanistica, “i Comuni si impegnano a richiedere le informazioni antimafia anche nei confronti di soggetti privati sottoscrittori di convenzioni che prevedono obblighi di cessione di aree di territorio da destinare a uso pubblico”. Il Municipio di turno acquisirà, altresì, autocertificazioni antimafia “per ogni singolo atto concessorio, riservandosi di acquisire l’informazione antimafia ex articoli 84 e 91 citati per tutti gli interventi che superano i 5.000 mc e per gli interventi attinenti attività produttive e insediamenti in aree industriali ed artigianali”.

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