Presenze turistiche, crescita al rallentatore (+2,9%) - QdS

Presenze turistiche, crescita al rallentatore (+2,9%)

Serena Giovanna Grasso

Presenze turistiche, crescita al rallentatore (+2,9%)

mercoledì 03 Luglio 2019

Banca d’Italia: nel 2018 la Sicilia sconta il calo della componente italiana (-0,3%). Pernottamenti stranieri in crescita (+6%). Palermo e Ragusa sono le province con gli incrementi più sostenuti (rispettivamente +10,3% e +13,2%)

PALERMO – Nel 2018 la crescita delle presenze turistiche in Sicilia è stata più ridotta rispetto all’anno precedente. Secondo i dati contenuti all’interno del rapporto “Economie regionali – L’economia della Sicilia” della Banca d’Italia, elaborati a partire dalle analisi diffuse dalla Regione Siciliana, la crescita delle presenze nel 2018 è stata del 2,9% rispetto al 2017, contro il +7,3% rilevato l’anno precedente.

Il rallentamento è imputabile alla componente italiana, risultata in leggero calo (-0,3%), mentre i pernottamenti di stranieri sono ancora aumentati (+6,3%). I maggiori contributi alla crescita sono derivati dalle province di Palermo e Ragusa, dove le presenze sono aumentate rispettivamente del 10,3% e del 13,2%. Come accadeva durante l’anno precedente, l’incremento dei pernottamenti nelle strutture extra alberghiere è stato nettamente superiore a quello registrato negli alberghi.

Infatti, negli ultimi anni l’offerta ricettiva si è rimodulata in conseguenza dell’emergere di nuove modalità di alloggio. Tra il 2000 e il 2017 si è registrata in Sicilia una crescita del numero di posti letto del 60% circa, crescita più che doppia rispetto alla media nazionale. Ciononostante, nella nostra regione l’offerta turistico-ricettiva si mantiene ancora inferiore a quella media italiana: infatti, nel 2017 nelle strutture alberghiere e in quelle complementari erano disponibili poco più di 400 posti letto ogni 10 mila abitanti, rispetto agli oltre 800 del Belpaese.

Nel periodo in esame sono aumentate soprattutto le strutture extra alberghiere di più piccola dimensione, come i bed and breakfast, che nel 2017 rappresentavano il 60% delle strutture siciliane non alberghiere ed il 25% dei relativi posti letto (rispettivamente circa il 20% e il 6% del totale Italia).

Mentre per quel che riguarda il settore alberghiero, tra il 2000 e il 2017 è stato registrato un aumento del numero di strutture del 50%, con un incremento dei posti letto di poco superiore (+57,9%), proseguendo una dinamica di crescita che aveva riguardato anche i decenni precedenti. L’incidenza degli hotel a 4 e 5 stelle, in termini di posti letto, ha superato nel 2017 il 55%, valore quasi triplo rispetto all’inizio del 2000 e superiore di oltre 17 punti percentuali al dato medio nazionale.

Sulla base dei dati del Registro statistico delle imprese attive nel 2017 in Sicilia erano presenti circa 2.750 imprese del settore dei servizi di alloggio, che occupavano circa 12.500 addetti. Gli alberghi rappresentavano poco più di un terzo delle strutture e due terzi dell’occupazione (rispettivamente il 47% e 75%).

Il numero medio di addetti per impresa è risultato inferiore alla media italiana (rispettivamente 4,8 e 5,4). A fronte di una dimensione media degli alberghi simile a quella nazionale, si registrava in Sicilia una maggiore incidenza di quelle strutture extra-alberghiere, come in particolare i bed and breakfast, caratterizzate da un minor numero di addetti per impresa.

Per quel che attiene al traffico passeggeri negli aeroporti siciliani, risulta in aumento del 5%, leggermente inferiore all’incremento osservato a livello nazionale (+5,9%). La crescita è stata più marcata per i voli internazionali (+12,1%) e per lo scalo di Palermo (14,8%), mentre a Trapani ha pesato la forte riduzione delle tratte operate dal principale vettore attivo in quell’aeroporto (-62,9%).

Anche i movimenti marittimi di passeggeri sono cresciuti con minore intensità (+6%). Ad incidere negativamente sono stati trasporto locale e quello con traghetti, mentre la crescita del traffico crocieristico è stata più sostenuta.

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