Priolo, pirite nella penisola di Magnisi Interrogazione di Raciti al Ministero - QdS

Priolo, pirite nella penisola di Magnisi Interrogazione di Raciti al Ministero

Oriana Gionfriddo

Priolo, pirite nella penisola di Magnisi Interrogazione di Raciti al Ministero

sabato 20 Aprile 2019

PRIOLO GARGALLO (SR) – Contiene zolfo e, quando si riscalda, emette una miscela di solfuri: si tratta della pirite, un minerale potenzialmente molto pericoloso di cui la Penisola Magnisi, a Priolo Gargallo, è piena.

A muoversi per chiederne la rimozione, in primis i cittadini preoccupati per la loro salute. Per prima cosa è stato costituito un Comitato che ha mosso i primi passi lanciando una petizione sul sito web Change.org per la “Rimozione della cenere di pirite dalla penisola di Magnisi”.

“Da anni sulla Penisola di Magnisi a Priolo Gargallo, sono state abbandonate tonnellate di cenere di pirite, che, – si legge nella petizione – stanno progressivamente avvelenando le popolazioni circostanti”.

L’obiettivo della petizione era raccogliere un numero di adesioni tali da poter produrre un esposto, da presentare alla Commissione Parlamentare di Inchiesta sugli ecoreati, affinché, “apra – continua il Comitato – un fascicolo finalizzato ad avviare un processo di rimozione sicura del rifiuto, per consentire finalmente la fruizione della penisola, su cui insistono siti di grande valore archeologico”.

Ebbene, il grido di allarme dei cittadini è stato ascoltato da Fausto Raciti, componente della Commissione parlamentare sugli Ecoreati, che, nei giorni scorsi, ha effettuato un sopralluogo nella penisola insieme al Consigliere comunale di Priolo, Alessandro Biamonte, numerosi membri del Comitato per la mancata bonifica ed abbandono di rifiuti nella penisola Magnisi e il deputato regionale Giovanni Cafeo, Segretario della III Commissione Ars Attività Produttive.

“Assolutamente condivisibile l’iniziativa lanciata dal ‘Comitato per la mancata bonifica ed abbandono di rifiuti nella penisola Magnisi’, una raccolta di firme sia fisica sia online” – ha detto il deputato regionale, che spirga: “la delibera di Giunta Regionale con la quale si cambierebbe la destinazione di 1,4 milioni di euro, fondi del ‘Patto per il Sud’, dall’emergenza discarica di contrada Portella Arena del Comune di Messina alla rimozione della cenere di pirite della penisola Magnisi a Priolo Gargallo, pur essendo arrivata in Giunta, non è stata ancora deliberata”.

“Il problema non è per niente risolto – conclude Giovanni Cafeo – e necessita attenzione massima da parte di tutti, anche dal punto di vista dei costi effettivi dell’operazione di bonifica, senza allarmismi ma con grande senso di responsabilità “.

Tutti d’accordo sul profondo impatto ambientale provocato da una discarica a cielo aperto di pirite, su un’area di particolare interesse paesaggistico ed archeologico, tanto che il parlamentare Raciti ha annunciato un’interrogazione al Ministro dell’ambiente, Sergio Costa, affinché la questione venga risolta al più presto.

Nota a margine, la costa balneare di Priolo Gargallo da anni è martoriata e sopravvive tra l’inquinamento, non solo industriale. Questa, come dicono i cittadini, è storia vecchia.

Oriana Gionfriddo
Twitter: @OrianaGionfridd

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