Agricoltura: al via in Sicilia i Distretti del cibo - QdS

Agricoltura: al via in Sicilia i Distretti del cibo

Antonino Lo Re

Agricoltura: al via in Sicilia i Distretti del cibo

mercoledì 22 Maggio 2019

Il progetto dell’assessore Bandiera punta a sistemi produttivi rurali con un'identità storica e territoriale omogenea. Potranno chiedere di crearli agricoltori anche associati, imprese e realtà associative

PALERMO – Promuovere lo sviluppo territoriale, salvaguardare il paesaggio rurale e valorizzare le produzioni agroalimentari di qualità attraverso la realizzazione dei Distretti del cibo siciliano. Un progetto ambizioso, quello dell’assessore regionale Edy Bandiera, reso noto tramite il sito dell’assessorato all’agricoltura della Regione Siciliana e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale regionale lo scorso 10 maggio. Da questa data decorreranno i 45 giorni previsti per la presentazione delle istanze.

Nel bando viene specificato che sono definiti Distretti del cibo, tra gli altri, i distretti rurali quali sistemi produttivi locali caratterizzati da una identità storica e territoriale omogenea derivante dall’integrazione fra attività agricole e altre attività locali, nonché dalla produzione di beni o servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali.

L’istanza di riconoscimento del Distretto del cibo potrà essere avanzata da imprenditori agricoli, singoli o associati, da imprese che operano nel settore agricolo e agroalimentare, da società cooperative, organizzazioni di produttori, associazioni di categoria, imprese del settore ittico e della pesca, imprese che operano nel settore della ricettività turistica, organizzazioni che operano nel settore della promozione del territorio ai fini della valorizzazione del patrimonio monumentale, naturale e paesaggistico, Gruppi di Azione Locale ed enti pubblici.

Si potrà partecipare ad un solo Distretto del cibo e i soggetti che ne fanno parte devono sottoscrivere un “Accordo di Distretto” che deve essere finalizzato a rafforzare la promozione, la sostenibilità ambientale e la programmazione produttiva, nonché la crescita socio-economica dell’intero distretto; devono essere individuati, altresì, gli obiettivi, il programma, i risultati attesi e gli obblighi reciproci dei soggetti facenti parte del distretto.

Il Programma deve essere articolato in diverse tipologie di interventi in relazione all’attività svolta dai soggetti sottoscrittori dell’accordo a dimostrazione dell’integrazione tra i differenti soggetti in termini di miglioramento del livello organizzativo, del livello commerciale e di vantaggio complessivo per l’intero distretto.

Per il riconoscimento dei Distretti del cibo si terrà conto dei seguenti criteri: dimensione del territorio coinvolto, inteso come numero di comuni nei quali hanno sede legale o operativa le imprese partecipanti al distretto: almeno 10 comuni; numero di imprese agricole, singole o associate, con sede legale o operativa nel territorio regionale, anche appartenenti ad organismi associativi: almeno 150 imprese; numero di addetti complessivo delle imprese partecipanti al distretto, aventi i requisiti di imprenditore agricoli e volume di affari complessivo delle produzioni certificate ottenute dalle imprese del settore agroalimentare aderenti al distretto: almeno 10 milioni di euro.

L’istanza verrà poi valutata da una commissione tecnica di valutazione composta da personale interno all’Amministrazione regionale. Alla fine della valutazione dell’istanza di riconoscimento, la commissione esprimerà un parere tecnico che verrà trasmesso all’area 5 Brand Sicilia e marketing territoriale e quest’ultima, in caso di assenso positivo, predisporrà il decreto di riconoscimento dei Distretti del cibo, a firma del dirigente generale del Dipartimento regionale agricoltura.

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