Qualità della vita, in Sicilia l’ennesimo doppio flop, ma nel 2021 si potrà rilanciare il territorio - QdS

Qualità della vita, in Sicilia l’ennesimo doppio flop, ma nel 2021 si potrà rilanciare il territorio

Paola Giordano

Qualità della vita, in Sicilia l’ennesimo doppio flop, ma nel 2021 si potrà rilanciare il territorio

mercoledì 16 Dicembre 2020

Città siciliane bocciate da ItaliaOggi e Il Sole 24 Ore. Toccato il fondo, è arrivato il momento di risalire la china. Per dare voce ai sindaci, abbiamo sentito il primo cittadino di Agrigento, Micciché, che ha da poco iniziato il proprio percorso alla guida della Città dei Templi

L’ennesima bocciatura alle province dell’Isola è arrivata puntuale come un orologio svizzero. A infliggerla le due tradizionali indagini di fine anno sulla qualità della vita svolte una da ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma e dal Sole 24 Ore.

In entrambe le graduatorie generali, infatti, al di là di qualche variazione nel posizionamento in classifica, il risultato per le province siciliane non è positivo e, salvo poche eccezioni, esse ricoprono gli ultimi posti degli elenchi relativi ai macro-indicatori (nove per ItaliaOggi, sei per il Sole).

Tra le peggiori performance quella nel settore ambientale, dove le isolane, nell’indagine del Sole, perdono parecchio terreno rispetto allo scorso anno. Discreti invece i risultati rilevati da ItaliaOggi sul sistema salute.

La strada verso una migliore vivibilità nelle nostre province è insomma ancora tutta in salita.

A livello generale l’Isola non oltrepassa il 90° posto nella classifica generale di ItaliaOggi, dove quattro province si piazzano in postazioni a tre cifre: Ragusa (100^ a sorpresa, visto che nel 2019 era la prima tra le siciliane), Enna (102^), Siracusa (104^) e Agrigento (105^). A quest’ultima, nonostante il recupero di due posti, va la maglia nera tra le province siciliane. La prima tra le isolane è Messina (90^) che rispetto alla scorso anno recupera cinque posizioni. Risale di dodici gradini Catania, che da 104^ diventa 92^, mentre Trapani e Caltanissetta recuperano entrambe sei posti, piazzandosi rispettivamente 95^ e 97^. Quasi stabile Palermo, che perde una sola posizione e si ferma al 99° posto.

Anche per la graduatoria del Sole le siciliane raschiano il fondo del barile con ben quattro province sotto quota 100: Trapani (stabile alla 101^ posizione), Enna (103^), Siracusa (che scende di quindici posti precipitando alla 105^ posizione) e Caltanissetta (106^). Ragusa sprofonda di diciannove posizioni piazzandosi 99^ (vedi approfondimento a pagina 15, ndr) e registrando il peggior risultato rispetto all’anno precedente, mentre Agrigento e le big (Catania, Messina e Palermo) migliorano le proprie performance pur restando lontane anni luce dal podio.

Entrando nel dettaglio di alcuni dei macro-indicatori analizzati da ItaliaOggi, come si evince nelle tabelle rappresentate in basso, le siciliane registrano una scarsa performance in Affari e Lavoro. Discreti i risultati nel Sistema Salute – dove ad eccezione di Trapani, Siracusa e Agrigento, le restanti province dell’Isola si pongono nella fascia “accettabile” – e nell’area Reati e giustizia, dove spicca la 9^ posizione di Enna.

Disastrosa è invece la prestazione dell’Isola nel macro-settore del Sole sintetizzato come Ambiente e servizi: solo Palermo registra un balzo in avanti rispetto allo scorso anno (risale di nove posti) ma il miglioramento non basta a posizionarla tra le migliori: si ferma infatti alla 92^ posizione. Tutte le altre crollano e, addirittura, Agrigento, Siracusa ed Enna perdono oltre 40 posizioni. Va male anche sul fronte Cultura e tempo libero: Agrigento è stabile al 106° posto, Enna e Caltanissetta recuperano tre gradini ma rimangono sotto la 100^ posizione, tutte le altre scivolano in un range che oscilla tra il -3 di Trapani al -31 di Siracusa.

Tutti rimandati quindi, in un anno che definire difficile può sembrare quasi un eufemismo. Dal 2021 i sindaci della Sicilia dovranno necessariamente rimboccarsi le maniche per invertire una tendenza che dura da troppo tempo, affrontando anche le difficoltà che il Covid-19 sta portando con sé.

franco miccichè sindaco agrigentoPer dare voce agli amministratori locali, abbiamo voluto sentire il neo sindaco di Agrigento Franco Micciché (insediatosi poco più di un mese fa), al quale spetta il non facile compito di risollevare le sorti della Città dei Templi, anche alla luce dei risultati conseguiti a livello nazionale.

Interpellato alla luce della scarsa performance agrigentina, il neo sindaco Franco Miccichè (insediatosi da poco più di un mese) ha spiegato al QdS il piano della sua giovane Amministrazione per risalire la china.

Sindaco Miccichè, quali sono gli obiettivi che la sua Amministrazione intende perseguire sul fronte della sicurezza?
“Abbiamo pensato da subito a un sistema di videosorveglianza in tutta la città, sia per la sicurezza, sia per contrastare la problematica dell’abbandono dei rifiuti. Ho già parlato con il comandante provinciale dei Carabinieri e con il Prefetto. Partiremo sicuramente da questo”.

A proposito di rifiuti, cosa ha in programma di fare in ambito ambientale?
“La questione dei rifiuti è una piaga per Agrigento e per tante altre realtà dell’Isola. Cercheremo di risolverla in parte con la videosorveglianza, ma faremo anche la prova di creare alcune isole ecologiche dove si potrà conferire anche con la tessera sanitaria. Questo farà sì che si possa fare anche un censimento delle utenze. Sul fronte del decoro urbano e del verde pubblico, ho iniziato da subito a intervenire: per esempio viale della Vittoria, un viale di due chilometri alberato con dei ficus che da più di dieci anni non venivano potati, era diventato una foresta. Con le risorse che sono riuscito a reperire ho fatto eseguire la potatura di questi ficus, grazie a cui ora l’immagine di quella strada è completamente diversa, perché sono venuti fuori gli edifici antichi di Agrigento che si affacciano sul viale. Attraversandolo, adesso mi sento in una città europea. Stiamo poi affidando alcune aiuole ai privati e altre le ho adottate io stesso. Ho fatto ripristinare l’illuminazione nel monumento dei caduti nella Villa Bonfiglio e sto facendo riqualificare la grande fontana, trovando anche degli sponsor. Spendendomi in prima persona sto notando che i cittadini mi stanno venendo dietro. La gente è invogliata a spendere i soldi per la propria città se vede che c’è amore da parte dell’Amministrazione. Quello della cura dell’ambiente sarà un obiettivo continuo”.

Sul fronte della sanità, cosa potrà fare la sua Amministrazione?
“Sto aiutando l’Asp di Agrigento sulla problematica del Covid. Ho istituito un drive-in per la somministrazione di tamponi rapidi, contribuendo con dei gazebo da fiera nello spiazzo della Casa natale di Pirandello. Ho istituito un ufficio Covid dove vi sono un operatore che supporta i pazienti positivi che si trovano a casa da soli e una rete di volontari con cui stiamo cercando di organizzare sia la spesa a domicilio, sia un servizio di dog sitter”.

Ultimo tema: turismo e cultura. Quali sono gli obiettivi in questi settori?
“ Il mio obiettivo su questo fronte lo posso riassumere nella frase ‘Oltre la valle c’è…’. La Valle dei Templi rappresenta oggi l’unica attrazione per i turisti che arrivano ad Agrigento per poche ore, toccata e fuga. Noi abbiamo anche un litorale che è meraviglioso, la Scala dei Turchi, Punta Bianca, il Parco archeologico, il Museo archeologico, il centro storico con una bellissima Cattedrale, il Museo civico di fronte al Palazzo di città, la cui riqualificazione stiamo completando, due splendidi borghi della Sicilia antica, Giardina Gallotti e Montaperto. Voglio fare un’unica rete, dal mare fino alla montagna, creando un percorso unico per far sì che il turista resti almeno una settimana. Sono riuscito a ottenere il rifacimento del porticciolo turistico di San Leone, i cui lavori partiranno a gennaio. Sarà interamente riqualificato, verranno installate panchine per consentire di godere della splendida vista sul mare. In ambito strettamente culturale, Agrigento vanta rassegne e premi di alto livello come l’Efebo d’oro, che è nato qui, la Settimana pirandelliana, il Premio Pirandello. Voglio poi riuscire a far nascere, dopo la settimana delle tragedie greche di Siracusa, in continuità, le tragedie greche ad Agrigento, nel nostro Teatro archeologico”.

Il suo è un programma ambizioso. Crede di riuscire a realizzarlo nei prossimi cinque anni?
“Io penso di sì e penso di portarlo avanti grazie alla mia umiltà, perché sto riuscendo ad avere accordi e risposte dagli altri Enti che, finora, erano stati assenti soltanto perché non erano stati interpellati”.

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