Ragusa-Catania, con la crisi di Governo il progetto autostradale resta in dubbio - QdS

Ragusa-Catania, con la crisi di Governo il progetto autostradale resta in dubbio

Stefania Zaccaria

Ragusa-Catania, con la crisi di Governo il progetto autostradale resta in dubbio

venerdì 23 Agosto 2019

Nel suo intervento al Senato, il premier Conte, ha accusato i ministri di ostacolare diversi cantieri. Il parlamentare regionale Nello Dipasquale (Pd) a Lega e M5s: “Non privateci di un’opera così importante”

RAGUSA – La crisi di governo comincia a preoccupare sul serio. Le ultime vicende hanno incrinato in maniera definitiva gli assetti politici e nel territorio ibleo si pensa anche al rischio di una possibile chiusura al progetto della Ragusa-Catania.

Le speranze erano già poche ma ogni barlume di possibilità si sta riducendo all’inverosimile. Se poi ad accusare il governo di inerzia è il premier (dimimssionario) Giuseppe Conte, la cosa si fa alquanto delicata.

Proprio qualche giorno fa, durante l’orazione del presidente del Consiglio, i ministri sono stati accusati di voler ostacolare diversi progetti, diversi cantieri, e tra questi figura proprio l’autostrada Ragusa-Catania. Non dimentichiamoci, poi, che era stato il ministro all’Economia Giovanni Tria a sollevare dei dubbi sulla sostenibilità finanziaria del vecchio progetto già appaltato.

In provincia, quindi, si comincia a pensare che dopo decenni questa infrastruttura rimanga soltanto un’utopia. Il parlamentare regionale del Partito democratico e segretario alla Presidenza dell’Assemblea regionale siciliana Nello Dipasquale ha intanto mandato una lettera al presidente Conte, al ministro delle Infrastrutture e ai deputati e senatori di Lega e Movimento 5 Stelle eletti nel Sud-Est Sicilia.

“Bocciare definitivamente il project financing per la Ragusa-Catania – ha sottolineato Dipasquale nella missiva – per far partire una nuova procedura, senza conoscerne alcun dettaglio riguardo ai tempi, al tipo di finanziamento e al provvedimento finanziario relativo, senza conoscere la procedura con la quale si dovrebbe procedere né quali sarebbero i costi da sostenere nei confronti del concessionario escluso, proprio mentre infuoca una crisi di Governo che consegna il Paese all’incertezza, significa compromettere irrimediabilmente la possibilità per la Sicilia sudorientale di vedere realizzata un’opera fondamentale. Condivisibile o meno la questione relativa al costo del pedaggio – si legge ancora nella lettera – la realtà dei fatti è che ci trovavamo con l’iter per un’importantissima infrastruttura che, negli ultimi due anni aveva avuto un’eccezionale accelerazione, il progetto aveva ottenuto il finanziamento e, entro un anno, sarebbero partiti i cantieri”.

“Mi permetto di suggerire, dunque – ha concluso Dipasquale – di lasciare una porta aperta all’ipotesi progetto di finanza: non assumetevi la responsabilità di privare di un’opera necessaria e attesa da decenni i cittadini di tre province (un bacino d’utenza di quasi due milioni di persone) e il tessuto produttivo di questo lembo di Sicilia”.

La Ragusa-Catania, per adesso, è comunque l’ultimo problema del Governo che, forse, non durerà ancora per molto tempo.

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