Ragusa, Coronavirus, riunione in prefettura - QdS

Ragusa, Coronavirus, riunione in prefettura

Stefania Zaccaria

Ragusa, Coronavirus, riunione in prefettura

martedì 10 Marzo 2020

Coinvolto tutto il territorio ibleo per i provvedimenti governativi presi nel fine settimana. Il prefetto Cocuzza: “Si fa appello al senso di responsabilità delle persone”

RAGUSA – Un nuovo decreto governativo ha condotto anche la Sicilia e la provincia iblea a nuove riflessioni sull’emergenza mondiale del Corona Virus. È proprio per questo motivo che il prefetto di Ragusa Filippina Cocuzza ha convocato, qualche giorno fa, i rappresentanti dei Comuni, del Libero Consorzio comunale di Ragusa, dell’Asp, delle Forze dell’Ordine e delle varie associazioni di categoria, in modo da capire quali comportamenti mettere in atto per arginare l’epidemia.

Durante l’incontro si è discusso delle attività pubbliche e private, della sospensione delle manifestazioni, anche quelle religiose, dei provvedimenti da mettere in atto nei luoghi pubblici e in quelli privati.

“Si fa appello al senso di responsabilità delle persone con la richiesta di osservare il metro di distanza – hanno detto durante la riunione – In tal senso ci saranno dei controlli a campione da parte delle forze dell’ordine con la possibilità di sospendere le attività qualora non sia rispettata la distanza tra le persone.

Si ribadisce che, sotto l’aspetto sanitario, ad oggi è solo uno il caso di paziente affetto da coronavirus in provincia di Ragusa. Il paziente è asintomatico e sta bene. Si resta in attesa di conoscere il responso per i tamponi applicati su altre persone che comunque non destano preoccupazione”.

Il decreto va eseguito e i sindaci devono cercare di attuare e far attuare tutti i provvedimenti necessari ad evitare ulteriori contagi. “Condivido il quadro sinottico fornito da Asp, che chiarisce ulteriormente le prescrizioni di un decreto a cui siamo tutti chiamati ad attenerci senza intraprendere ‘iniziative personali’ – ha sottolineato il sindaco del capoluogo ibleo Peppe Cassì – Un decreto da attuare su due fronti: pubblico e privato.

C’è infatti una sfera pubblica dei provvedimenti, con la sospensione di quelle attività in cui è più difficile adottare le precauzioni che riducono il rischio di contagio, e una sfera privata, composta da quelle raccomandazioni che ogni singolo cittadino è tenuto ad attuare per tutelare se stesso e gli altri, come la distanza interpersonale.

Lo ribadisco: sono giorni di grande responsabilità che chiamano ognuno di noi al buon senso.

Più saremo ragionevoli, più rispetteremo le prescrizioni fornite da chi ha la competenza per farlo e prima supereremo questa emergenza. Immaginate un’onda che si propaga: se ragioniamo in maniera individualistica può essere dirompente ma se facciamo squadra possiamo rallentarla, placarla”.

Intanto sono disastrose le conseguenze economiche che lo stato di emergenza sta causando. Diversi infatti gli appelli inviati al presidente della Regione Nello Musumeci e al presidente del Consiglio dei ministri, per cercare di dare un aiuto a tutti i settori colpiti da questa emergenza.

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