Recovery Fund, “Al Sud almeno il 34% o anche di più” - QdS

Recovery Fund, “Al Sud almeno il 34% o anche di più”

redazione

Recovery Fund, “Al Sud almeno il 34% o anche di più”

lunedì 07 Dicembre 2020

Il ministro per la Coesione e il Sud, Giuseppe Provenzano: “Più risorse in alcuni settori, come ad esempio le infrastrutture, ma conta anche la qualità”. E difende la scelta di Conte di una struttura di missione: “Ce lo chiede l’Ue”

ROMA – Le risorse del Recovery Fund da destinare al Sud dovranno essere “almeno del 34% ma io penso che in alcuni settori, (…), la quota sarà superiore ad esempio sui deficit infrastrutturali, dove noi abbiamo una necessità di colmare un divario, il tema non è tanto sulla quota delle risorse ma sulla qualità che mettiamo in campo”. Lo ha detto il ministro per la Coesione e il Sud, Giuseppe Provenzano.
Il progetto “bandiera” su cui sta lavorando il ministro riguarda il rafforzamento del “sistema che crei innovazione, tecnologica, produttiva e sociale” come è quella che ha funzionato a San Giovanni a Teduccio a Napoli, un polo tecnologico che “rappresenta una best practice in Europa di utilizzo di fondi europei” e “vogliamo replicare questo modello”.

“CI SARà MAGGIORANZA SU MES GRAVE SE NON CI FOSSE”
Stando alle dichiarazioni dei vertici dei Movimento 5 Stelle e di Di Maio ci sarà la maggioranza e del resto sarebbe grave se non ci fosse perché il Presidente del Consiglio non può andare in Europa senza un mandato chiaro di una maggioranza parlamentare”, ha spiegato Provenzano a proposito del voto che si terrà il 9 dicembre sulla relazione del Premier.
“Noi abbiamo detto con molta chiarezza che noi si tratta dell’utilizzo del Mes ma della sua riforma negoziata in Europa per cui vale anche un pezzo di credibilità del nostro Paese – ha aggiunto il ministro – Sull’utilizzo del Mes deciderà il Parlamento ma si discute sullo strumento non sul fine che è potenziare il nostro sistema nazionale e per il raggiungimento si deve discutere di tutti gli strumenti senza bandiere ideologiche come vedo che si continua a fare”.
Nel caso non ci fosse la maggioranza mercoledì il ministro ha ribadito: “Il Presidente del Consiglio non può andare al Consiglio europeo senza il mandato di una maggioranza chiara, quindi chi si assume questa responsabilità eventualmente ne trarrà le conseguenze”.

“NON SI DISCUTE SU NUMERI
MA SU ANALISI FABBISOGNI”
“La struttura di missione ci deve essere, non c’entra nulla richiamare le task force”. Provenzano ha spiegato che è la Commissione europea che chiede all’Italia come a tutti i Paesi un meccanismo non ordinario per spendere nei tempi previsti, molto stretti, una quantità di risorse importante, e “il nostro Paese ha necessità assoluta di trovare un meccanismo terzo”, ha insistito.
“Il tema non è la dimensione ma il ruolo. Abbiamo la necessità di una struttura che si colleghi con le altre e la discussione del governo non sta riguardando i numeri ma l’analisi dei fabbisogni che saranno necessari, frutto anche di una interlocuzione con i ministeri. Il punto è avere dei responsabili per le grandi linee di intervento che abbiamo scelto con il Recovery, che sono 6, affiancati da persone che stanno nella Pa e che stanno fuori ma vogliono prestare un servizio pubblico. Oggi ne abbiamo bisogno perché l’amministrazione pubblica non dà certezze nella capacità di spendere queste o quelle risorse”.

  “PA, EVITARE SCIOPERO 

COSTRUENDO DIALOGO”
“Credo che queste ore vadano impiegate anche nel governoper evitare questo sciopero”. Lo ha sottolineato il ministro Provenzano a proposito dello sciopero degli statali in programma domani. Uno sciopero che, a suo dire, si evita costruendo un percorso: “Il governo ha già messo dei soldi che sono ritenuti insufficienti dai sindacati, e riprendendo un dialogo che è essenziale in questo momento perché è una fase in cui il paese ha bisogno di una grande coesione sociale che si realizza anche con i lavoratori”, ha concluso Provenzano.

“CORONAVIRUS, DEPRIMENTE
RUMORE DI FONDO DA PEZZO
MAGGIORANZA”
“Questo rumore di fondo continuo, la ricerca di distinguo per ragioni di visibilità stanno dilapidando un patrimonio già fragile e la polemica sui cenoni, sulle aperture del 25e del 26 per restringere e dare una risposta all’emergenza sanitaria, da parte di un pezzo della maggioranza penso sia francamente deprimente”.
Anche sul tema del Recovery Fund Provenzano è tornato sulle frizioni all’interno della maggioranza: “Questo governo e la maggioranza parlamentare – ha detto – hanno un’occasione straordinaria con il Recovery Fund e, per esigenze di distinguo continuo e di visibilità, non può essere messa in discussione. – ha detto – Già abbiamo Orban che ci sta frenando nella grande opportunità di innescare una ripartenza dopo una crisi drammatica: su questo, dividerci per ragioni di visibilità sarebbe molto grave”.

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