Rifiuti, dai sindaci pressing sulla Regione “Servono mezzi per la frazione organica” - QdS

Rifiuti, dai sindaci pressing sulla Regione “Servono mezzi per la frazione organica”

Melania Tanteri

Rifiuti, dai sindaci pressing sulla Regione “Servono mezzi per la frazione organica”

martedì 23 Luglio 2019

Il dirigente regionale Energia Salvo Cocina: “In arrivo nuovi impianti mobili e fissi”

CATANIA – Una situazione drammatica che rischia di annullare i progressi fatti negli ultimi anni e inondare i comuni di spazzatura. È quella denunciata dai sindaci che appartengono alla Srr della Città Metropolitana che venerdì scorso si sono riuniti a Sant’Agata Li Battiati per stilare un documento che spinga la Regione a invertire una pericolosa tendenza.

Chiamati a raccolta dal sindaco di Battiati, Marco Rubino, i primi cittadini hanno fatto presente le gravi conseguenze dovute alla chiusura degli impianti che raccolgono la frazione umida. In particolare, il 18 luglio scorso, la piattaforma Kalat ha comunicato il raggiungimento del livello di saturazione, mentre la Raco srl ha già annunciato che dal 27 luglio al 19 agosto sarà chiuso l’impianto.

“Nelle more del funzionamento a regime del sistema regionale di smaltimento rifiuti – hanno scritto i sindaci al presidente Nello Musumeci – occorre valutare la possibilità di aumentare il limite autorizzato in ciascun impianto di recupero della Forsu (Frazione organica del rifiuto solido urbano ndr) previa acquisizione dei pareri tecnici e tecnico-sanitari, per far fronte alle esigenze di conferimento dei comuni, nella consapevolezza che la deroga è una soluzione solo temporanea”.

Non solo. Chiedono anche di “prevedere la realizzazione di ulteriori impianti di trattamento della Forsu; al fine di una dislocazione omogenea degli stessi su tutto il territorio regionale; prevedere – proseguono – fondi regionali per la realizzazione di impianti pubblici per il trattamento dell’umido e di intraprendere un dialogo collaborativo sulle tematiche esposte”.

Una richiesta alla quale risponde, almeno per quanto riguarda la situazione in atto e la realizzazione degli impianti, il dirigente regionale del Dipartimento Energia, Salvo Cocina. “Dando atto dell’eccezionale crescita della raccolta differenziata in Sicilia, giunta ormai al 40% contro il 22% del 2017 – scrive Cocina – e dello sforzo fatto da moltissimi comuni, ritengo doveroso precisare che in Sicilia esistono impianti per l’organico a sufficienza anche per reggere l’attuale boom di differenziata e il 17% di umido. Purtroppo – continua – a seguito di irregolarità accertate dai Noe, Arpa, Asp e Province e di provvedimento giudiziari due impianti sono fermi da mesi (Sicilfert Marsala e Giglione Ag) e altri sono a ritmo ridotto o si fermeranno per manutenzione (Raco-Belpasso, Ofelia-Ramacca)”.

Cocina espone quanto previsto dalla Regione per realizzare nuovi impianti e interviene nella questione della progettazione, evidenziando le responsabilità dei Comuni soci della Srr che hanno la responsabilità, di individuare, tra le altre cose, i siti nei quali realizzare nuove strutture di raccolta, oltre che di fare in modo che il rifiuto raccolto non sia “sporco”.
“Questa settimana – aggiunge – terremo 15 riunioni con i gestori dei 15 impianti di compostaggio dell’umido con Arpa e con le Province per valutare ogni possibile intervento per aumentare le capacità autorizzate degli impianti esistenti. Proporremo pertanto agli organi competenti, Sindaci, Commissari Province, di valutare Ordinanze contingibili ed urgenti”.

Infine, il dirigente evidenzia come la questione esplosa sia in via di soluzione. “La situazione dei rifiuti e degli impianti è complessa ma in positiva evoluzione – sottolinea. Nei mesi a venire la situazione non potrà che migliorare con l’avvio dei nuovi impianti mobili e fissi: purtroppo nessuno ha la bacchetta magica per realizzare subito quello che per decenni è stato, colpevolmente, omesso da chi doveva fare e non ha fatto a vantaggio del pubblico. La Regione – conclude – sta facendo la sua parte e proprio ieri il Governo ha varato un massiccio piano di investimenti in impianti pubblici”.

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