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“Salviamo la bellezza di Gibellina”, il Comune chiede aiuto a Franceschini

redazione

“Salviamo la bellezza di Gibellina”, il Comune chiede aiuto a Franceschini

mercoledì 15 Gennaio 2020

Il restauro delle opere di Pietro Consagra richiede un investimento notevole. L’Amministrazione invia lettera al ministro per i Beni e le Attività culturali

PALERMO – Il Comune di Gibellina ha chiesto aiuto al ministro per i Beni e le attività culturali, Dario Franceschini, per il restauro delle opere del noto artista Pietro Consagra, con un appello dal titolo “Salviamo la bellezza di Gibellina”.

Durante i giorni in cui ricorre l’anniversario per il terremoto del Belìce, che nel 1968 distrusse interi paesi, compresa Gibellina, il sindaco Salvatore Sutera e l’assessore alla cultura, Tanino Bonifacio, hanno inviato una lettera al ministro perché si possano restaurare, in breve tempo, le numerose opere che Consagra, amico di Ludovico Corrao, realizzò nel nuovo centro di Gibellina. Non a caso, “Salviamo Gibellina” è stato rivolto a Franceschini in occasione del centenario della nascita del maestro: nato a Mazara del Vallo e sepolto, per sua volontà, al cimitero di Gibellina nel 2005.

Gibellina è stata eletta a luogo altamente simbolico da Consagra e, proprio qui, il maestro volle realizzare il progetto di “Città frontale”” – afferma Bonifacio. Le opere di Pietro Consagra non sono state mai oggetto di restauro, ma alcune di esse hanno subìto un degrado strutturale e ora sono a rischio: “Ecco perché necessitano di un urgentissimo intervento di ripristino e di restauro conservativo” – spiega il primo cittadino.

“Il restauro delle opere del maestro Pietro Consagra comporta un importante investimento economico – spiega l’assessore Bonifacio – che il Comune non può sostenere”.

Al ministro Franceschini, sindaco e assessore hanno rappresentato il “caso Gibellina”, “perché la nostra città è una realtà identitaria di arte contemporanea unica al mondo – spiegano – apprezzata sul piano internazionale ma, purtroppo, dimenticata dalle istituzioni, perché mai inserita nell’agenda politica o in un programma di recupero, valorizzazione e conservazione del suo ricco patrimonio”.

L’appello a Franceschini è stato corredato anche da un corposo dossier fotografico, nel quale si evincono i particolari del degrado strutturale di alcune opere.

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