Ascensore al convento della Croce di Scicli mai realizzato per varie inadempienze - QdS

Ascensore al convento della Croce di Scicli mai realizzato per varie inadempienze

Stefania Zaccaria

Ascensore al convento della Croce di Scicli mai realizzato per varie inadempienze

sabato 29 Giugno 2019

Il sovrintendente uscente, Calogero Rizzuto, accusa l’Amministrazione comunale. Per il sindaco Giannone non c’erano i requisiti minimi di fattibilità tecnico-geologica

SCICLI (RG) – Il finanziamento per l’ascensore dell’ex convento della Croce si poteva ottenere ed è colpa dell’Amministrazione comunale di Scicli se il tutto si è trasformato in un nulla di fatto.

A dirlo è il sovrintendente di Ragusa uscente, Calogero Rizzuto, durante la conferenza stampa di commiato dall’incarico. Nonostante la soddisfazione per tanti interventi effettuati, il sovrintendente ha voluto ricordare proprio l’ascensore, opera mai realizzata per varie inadempienze.

L’Amministrazione comunale di Scicli, o meglio il primo cittadino Enzo Giannone, non ha accettato le accuse visto che le colpe sarebbero della Regione. “Visto il contesto della conferenza basata su un bilancio delle cose fatte e di un saluto alla stampa e a quanti erano presenti in quella occasione, nessuno sentiva il bisogno di ascoltare un polemica così aspra – ha sottolineato il sindaco – e intendo entrare nel merito. Il comune di Scicli, come riferito in altra precedente occasione non è titolare di alcun progetto di ascensore per collegare il quartiere San Bartolomeo all’ex convento della Croce. È la Regione siciliana titolare del progetto. Eppure, è accaduto, ed è agli atti, che la Regione abbia chiesto al Comune copia del progetto di ascensore!”.

Secondo il primo cittadino la storia del finanziamento in questione è alquanto controversa. “Un’opera pubblica che, stando alla legge – ha aggiunto il sindaco – non poteva neanche essere ipotizzata in nuce. Mancavano, infatti, i requisiti minimi di fattibilità tecnico-geologica. In conferenza di servizio fu obiettato all’ente regionale proponente che mancavano i presupposti basilari perché l’opera pubblica venisse anche solo immaginata. Il 2 aprile 2019 l’assessorato Territorio e Ambiente ha scritto al comune di Scicli chiedendo testualmente ‘documentazione relativa all’ubicazione e alla tipologia delle opere previste dal progetto al fine delle necessarie verifiche da parte dello scrivente servizio sulla compatibilità con le opere di difesa realizzate’.

Non è inutile ricordare che la zonizzazione urbanistica dell’area è E2 in cui non è fattibile qualsiasi nuovo intervento per una questione legata all’instabilità dei terreni. Quindi al problema di classificazione Pai se ne aggiungeva un secondo ovvero quello della variante urbanistica. Quindi non c’era nei fatti un presupposto per poter andare avanti. Valuto sulla scorta di ulteriori riflessioni che – ha continuato il primo cittadino Giannone – le responsabilità non trovando cittadinanza in questo Comune, lo siamo altrove e verso chi ovviamente ha alimentato una speranza sulla base o di una non conoscenza dello stato delle cose o per mera speculazione politica giocata sulla pelle di Scicli”.

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