Scuola, Lucia Azzolina conferma, Maturità dal 17 giugno - QdS

Scuola, Lucia Azzolina conferma, Maturità dal 17 giugno

redazione web

Scuola, Lucia Azzolina conferma, Maturità dal 17 giugno

mercoledì 13 Maggio 2020

La Ministro in Commissione Cultura alla Camera, "prova davanti ai membri interni con presidente esterno". Sull'esame di terza media, "concesso il tempo che serve, i presidi non saranno soli". Niente sei politico e possibili bocciature. Supplenze, vero graduatorie provinciali

“Gli esami di Stato per il secondo ciclo avranno inizio il 17 giugno, con lo svolgimento di colloqui, della durata massima di circa un’ora, in presenza, senza che comunque sia messa a repentaglio la sicurezza per tutte le persone coinvolte”.

Lo ha ribadito la titolare dell’Istruzione, Lucia Azzolina, durante un’audizione in Commissione Cultura della Camera.

“Il Comitato tecnico scientifico – ha aggiunto -, su nostra espressa richiesta ha autorizzato lo svolgimento della prova, ritenendo che possa svolgersi nelle scuole, garantendo le standard condizioni di distanziamento e sicurezza. Come già anticipato, la prova si svolgerà davanti a una commissione composta da membri interni e un presidente esterno, in modo che gli studenti possano essere valutati dai docenti che conoscono il loro percorso di studio”.

Per l’esame di terza media sarà concesso il tempo che serve

“Accogliendo gli appelli, ho subito dato la mia disponibilità a concedere tutto il tempo che serve alle istituzioni scolastiche per svolgere tutto il procedimento in assoluta serenità” ha aggiunto la ministro dell’Istruzione. Secondo la bozza di ordinanza ministeriale il procedimento dell’esame doveva svolgersi entro la fine delle lezioni, dunque l’8 giugno.

“Voglio rassicurare i dirigenti scolastici – ha aggiunto – preoccupati per le responsabilità che dovranno affrontare in settembre. Stiamo lavorando per far sì che non ricada tutto sulle vostre spalle. Ci saranno regole chiare, applicabili e anche flessibili rispetto alle caratteristiche di ciascun istituto. Grazie alla collaborazione con il Comitato tecnico scientifico del Ministero della salute, con le forze sociali, stiamo lavorando a un apposito protocollo per il settore della scuola, anche con riferimento agli esami di maturità”.

Possibile bocciare se lo studente è troppo carente

“Resta ferma la possibilità – ha detto ancora Lucia Azzolina – di non ammettere all’anno successivo studentesse e studenti con un quadro carente fin dal primo periodo scolastico. La valutazione avverrà sulla base di quanto effettivamente svolto, gli alunni potranno essere ammessi alla classe successiva anche in presenza di voti inferiori a sei decimi, in una o più discipline. Ma non sarà ‘sei politico’. Le insufficienze compariranno nel documento di valutazione”.

“Inoltre – ha aggiunto – per chi è ammesso alla classe successiva con votazioni inferiori a sei decimi o, comunque, con livelli di apprendimento non consolidati sarà predisposto dai docenti un piano individualizzato per recuperare, nella prima parte di settembre, quanto non è stato appreso. Il piano sarà allegato al documento di valutazione finale”.

Supporto psicologico per studenti esteso a docenti e famiglie

“Per far fronte all’emergenza sanitaria – ha ricordato Lucia Azzolina -sono stati attivati, grazie alla Task force ministeriale per le emergenze educative, appositi interventi di assistenza che si realizzano nel rapporto quotidiano con tutte le scuole e con le famiglie attraverso azioni concrete, tra cui mi sembra importante citare le azioni di supporto psicologico, rivolte a studenti, docenti e famiglie, per superare le difficoltà intervenute con l’insorgere dell’emergenza”.

Graduatorie provinciali per le supplenze

Nella sua relazione la ministro per l’Istruzione ha parlato anche delle supplenze: “Stiamo lavorando – ha detto – , insieme ai senatori, per realizzare subito le graduatorie provinciali per le supplenze, digitalizzando tutto. Sto operando con l’amministrazione ministeriale per porre in essere un grande piano di digitalizzazione delle procedure relative anche alle immissioni in ruolo, come già fatto per la mobilità. E’ giunto il momento di riflettere seriamente su come semplificare, sburocratizzare e modernizzare il Paese. E’ tempo di dare stabilità ai docenti precari e di consentire ai giovani che vogliono approcciarsi all’insegnamento di potersi misurare con concorsi che li immettano nei ruoli”.

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