Scuola pronta a ripartire, l’Anief “Più attenzione agli alunni disabili” - QdS

Scuola pronta a ripartire, l’Anief “Più attenzione agli alunni disabili”

redazione

Scuola pronta a ripartire, l’Anief “Più attenzione agli alunni disabili”

mercoledì 26 Agosto 2020

ROMA – “La carenza di immissioni in ruolo nella scuola tocca l’apice quando si parla di cattedre di sostegno vacanti: la mancata stabilizzazione di personale specializzato produce infatti enormi problemi a una fetta importante dei quasi 300 mila alunni con disabilità iscritti nelle nostre scuole, i quali a breve si vedranno cambiare il loro docente di riferimento. Lo evidenzia Orizzonte Scuola, secondo la quale ‘‘la continuità didattica rimane sempre più una chimera”.

Dopo avere ricordato che saranno al massimo “20 mila docenti di sostegno che in questi giorni e nelle prossime settimane saranno chiamati per le procedure di immissioni in ruolo”, la rivista specializzata sottolinea che si tratta di “una quota irrisoria se si pensa alle 80 mila cattedre di sostegno prive di titolari”.

“Gli alunni con disabilità – precisa in una nota l’Anief (Associazione nazionale Insegnanti e Formatori) – verranno doppiamente penalizzati, perché continua a non esserci traccia dei decreti attuativi del decreto n. 96/201 che prevede la Continuità del progetto educativo e didattico in presenza di determinate circostanze”.

“Siamo arrivati all’assurdo – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che pur in presenza delle condizioni previste da una legge dello Stato, la conferma del docente non si attuerà. E il 14 settembre tantissimi alunni disabili inizieranno le lezioni non solo senza il loro docente di sostegno, ma senza nessun insegnante. Perché le lungaggini per la ricerca del supplente, come pessima prassi del sistema scolastico italiano, porteranno alla nomina della maggior parte dei supplenti annuali solo ad anno scolastico abbondantemente iniziato. Addirittura ad autunno inoltrato, se non in inverno. E nel frattempo all’alunno, se va bene, verrà assegnato un docente di sostegno temporaneo, spesso nemmeno specializzato”.

“Si potranno andare a costituire – aggiunge – avvicendamenti di docenti continui, che non fanno di certo bene all’azione formativa e alla crescita dell’alunno”.

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