Sicurezza sul lavoro: scatta l’allarme rosso. Dopo un inizio di 2019 segnato dalle morti - QdS

Sicurezza sul lavoro: scatta l’allarme rosso. Dopo un inizio di 2019 segnato dalle morti

Pietro Vultaggio

Sicurezza sul lavoro: scatta l’allarme rosso. Dopo un inizio di 2019 segnato dalle morti

mercoledì 17 Aprile 2019

AGRIGENTO – Il 2019 inizia con il piede sbagliato. La provincia si classifica quarta a livello nazionale per gli incidenti mortali sul lavoro con due decessi registrati nei primi due mesi dell’anno.

L’Osservatorio Vega Sicurezza sul lavoro ha analizzato i dati forniti dall’Inail, stilando una classifica nazionale sulla base del numero di morti e lavoratori. Nel territorio agrigentino, gli impiegati sono 115.956 e i due che hanno perso la vita rappresentano un dato rilevante, contando che in un territorio come Roma, dove gli operai occupati sono un 1.800.000 i decessi sono “solamente” sei. I dati sono preoccupanti e in crescita in tutto il Meridione.

“Un bilancio più che drammatico – ha commentato Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Vega Sicurezza sul lavoro – per gli infortuni mortali. Nel 2018 si contano 1.133 vittime, ovvero 104 vittime in più del 2017. Sono 786 i decessi registrati in occasione di lavoro e 347 quelli in itinere. Un vero eccidio che fa rabbrividire perché rimanda ad una media di mortalità crudele di quasi cento persone al mese”.

“L’anno – hanno scritto Massimo Raso e Filippo Munda, segretari generali di Cgil e Filctem Agrigento – non poteva cominciare peggio: ancora morti sul lavoro. Ci troviamo di fronte a precise inosservanze di norme comportamentali o di deficienze strutturali. Occorre accrescere la cultura della sicurezza e aumentare i controlli e le ispezioni, per verificare che il rispetto delle regole non sia solo un fatto documentale e burocratico, ma corrisponda ad un effettivo investimento sulla sicurezza delle persone”.

“Come Cgil e Filctem – hanno concluso i segretari generali di Agrigento – gridiamo ancora più forte che su queste questioni occorre fare sul serio e non, come tutte le altre volte, che una volta calato il sipario tutto ritorna come prima, come nulla fosse. Non vogliamo altre morti, vogliamo lavorare per vivere e non per morire”.

Pietro Vultaggio

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