Sicurezza sul lavoro, tavolo in prefettura per fare il punto in provincia - QdS

Sicurezza sul lavoro, tavolo in prefettura per fare il punto in provincia

Stefania Zaccaria

Sicurezza sul lavoro, tavolo in prefettura per fare il punto in provincia

venerdì 12 Luglio 2019

Alla riunione presenti il prefetto Filippina Cocuzza, i rappresentanti di Inps, Inail e Ispettorato e i sindacati. La prima tappa di un percorso in cui saranno coinvolti anche gli imprenditori iblei

RAGUSA – Approfondire le problematiche riguardanti la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. È questo l’obiettivo di un incontro che si è svolto, qualche giorno fa, in prefettura a Ragusa alla presenza del prefetto di Ragusa Filippina Cocuzza e dei rappresentanti dell’Inps, dell’Inail, dell’Ispettorato del Lavoro, dello Spresal, della Cisl e della Cgil.

L’idea è quella di avviare un percorso di approfondimento delle questioni riguardanti la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, al fine di individuare iniziative da intraprendere allo scopo di ridurre gli infortuni sul lavoro.

Il prefetto ha sottolineato che l’incontro ha costituito la prima tappa di un percorso in cui saranno coinvolti anche gli imprenditori iblei attraverso le rispettive associazioni di categoria e ha evidenziato come il fenomeno del lavoro prestato in un contesto di scarsa sicurezza sia molto spesso riconducibile al caporalato, al lavoro nero e allo sfruttamento lavorativo.

A tale riguardo, il prefetto ha rimarcato “la necessità di sradicare la cultura dello sfruttamento in cui si vengono a trovare numerosi lavoratori costretti ad accettare condizioni disumane di lavoro. Il messaggio che deve essere promosso, anche con la collaborazione dell’associazionismo di categoria, è che il rispetto delle condizioni di sicurezza non costituisce un onere, bensì un’operazione doverosa e altresì conveniente sotto vari profili nel rispetto della dignità umana del lavoratore”.

Il prefetto Cocuzza ha inoltre posto l’attenzione sull’importanza della formazione soprattutto dei piccoli imprenditori e sulla necessità di avviare quanto prima dei percorsi formativi sia per i datori di lavoro che per i lavoratori.

Per la Cgil, l’abbassamento dei livello di sicurezza delle condizioni di lavoro in tutti i settori – dall’agricoltura, alla logistica, ivi compreso il settore pubblico – è stato causato dalla crisi economica e i rappresentanti dell’organizzazione sindacale hanno evidenziato che il lavoro nero presenta stretti collegamenti con la carenza di sicurezza sui luoghi di lavoro.

I rappresentanti di Spresal, Inail, Inps e Ispettorato del lavoro hanno fornito contributi utili alla discussione, ribadendo l’importanza della formazione in materia, auspicando “lo sviluppo di un sistema in cui vengano premiate, anche coinvolgendo i consumatori, le aziende che puntano sul rispetto degli standard di sicurezza sul posto di lavoro ed esplicitando la tipologia degli infortuni sul lavoro che si verificano in provincia ed i numeri che, rispetto alla media nazionale e regionale, risultano, tuttavia, contenuti”. I lavori del tavolo sono stati rinviati ad una successiva riunione allargata che si terrà alla presenza dei rappresentanti delle associazioni di categoria, al fine di individuare concrete iniziative da mettere in campo al fine di promuovere maggiori condizioni di sicurezza per i lavoratori.

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