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Sono i giovani i maggiori lettori in Italia

redazione

Sono i giovani i maggiori lettori in Italia

mercoledì 04 Dicembre 2019

Presentato il rapporto dell’Istat “Produzione e lettura di libri” per il 2018. Non poche le sorprese. Tre siciliani su 4 non hanno letto neanche un libro in un anno. Una famiglia su 10 senza libri

CATANIA – Nel 2018 rimane sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente il numero di lettori di libri. A partire dall’anno 2000, quando la quota di lettori era al 38,6%, l’andamento è stato crescente fino a toccare il massimo nel 2010 con il 46,8% per poi diminuire di nuovo fino a tornare, nel 2016, al livello del 2001 (40,6%), stabile fino al 2018. Nel 2018 la quota più alta di lettori continua a essere quella dei giovani. La quota di lettori tra i 15 e i 17 anni è pari al 54,5% nel 2018, in crescita rispetto al 47,1% del 2016.

È quanto emerge dal Report Istat “Produzione e lettura di libri in Italia, anno 2018”.

Tra uomini e donne c’è un divario rilevante. Nel 2018 la percentuale delle lettrici è del 46,2% e quella dei lettori è al 34,7%. Il divario si manifesta dal 1988, anno in cui risultavano lettori il 39,3% delle donne rispetto al 33,7% degli uomini. Nel 2018 si osserva tuttavia un aumento significativo di 4,2 punti percentuali tra i maschi da 25 a 34 anni.

In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze tra gli 11 e i 19 anni (oltre il 60% ha letto almeno un libro nell’anno). La quota di lettrici scende sotto il 50% dopo i 55 anni mentre per i maschi è sempre inferiore al 50% in tutte le classi di età.

La lettura risulta molto più diffusa nelle regioni del Nord: ha letto almeno un libro il 49,4% delle persone residenti nel Nord-ovest e il 48,4% di quelle del Nord-est. Al Sud la quota di lettori scende al 26,7% mentre nelle Isole si conferma una realtà molto differenziata tra Sicilia (24,9%) e Sardegna (44,7%).

La tipologia comunale è un ulteriore elemento discriminante. L’abitudine alla lettura è molto più diffusa nei Comuni centro dell’area metropolitana, dove si dichiara lettore poco meno della metà degli abitanti (49,2%) mentre la quota scende al 36,1% nei Comuni con meno di 2mila abitanti.

Anche il livello di istruzione si conferma elemento determinante: legge libri il 73,6% dei laureati (75,0% nel 2015), il 46,7% dei diplomati e solo il 26,5% di chi possiede al più la licenza elementare. La lettura è poi fortemente influenzata dall’ambiente familiare: i bambini e i ragazzi sono certamente favoriti se i genitori hanno questa abitudine. Ad esempio, tra i ragazzi sotto i 18 anni legge il 74,9% tra chi ha madre e padre lettori e solo il 36,2% tra coloro che hanno entrambi i genitori non lettori.

Nel 2018, poco meno della metà dei lettori (46,5%) dichiara di aver letto al più tre libri nei 12 mesi precedenti l’intervista; si tratta dei così detti “lettori deboli” tra i quali si ritrovano la metà dei lettori maschi (50,2%) e delle persone tra 11 e 17 anni (48,6%), gli individui con al più la licenza media (52,6 %) e i residenti nel Sud (58,7%). Solo il 14,3% si annovera tra i “lettori forti” (con almeno 12 libri letti nell’ultimo anno), valore stabile rispetto al 2017. La maggiore propensione delle donne alla lettura si ritrova anche nell’intensità della lettura: il 15,3% dichiara di leggere in media un libro al mese contro il 12,9% degli uomini.

Nel 2018 una famiglia su dieci non ha alcun libro in casa, valore costante da quasi un ventennio. Anche nei casi in cui è presente una libreria domestica, il numero di libri disponibili è molto contenuto: il 31% delle famiglie possiede non più di 25 libri e il 64% ha una libreria con al massimo 100 titoli .

Tra le persone che dichiarano di disporre di oltre 400 libri in casa, circa una su cinque (23,1%) non ne ha letto nemmeno uno.

Negli ultimi anni si sta progressivamente diffondendo anche in Italia il consumo di prodotti editoriali digitali. Nel 2018, circa 4 milioni 800mila persone hanno dichiarato di aver letto e-book e/o libri online (l’8,4% della popolazione di 6 anni e più, pari al 20,6% dei lettori). Se si aggiungono anche coloro che hanno scaricato libri on-line, il numero sale a 6 milioni 280mila, ossia l’11% della popolazione di 6 anni e più, dato in crescita rispetto all’8,2% del 2015 .

È pari a circa 21 milioni 340mila, invece, la quota di lettori di libri cartacei (il 37,3% della popolazione di 6 anni e più, pari al 91,9% dei lettori), mentre sono circa 490mila gli utilizzatori di audiolibri (circa l’1% della popolazione di 6 anni e più e il 2,1% dei lettori).

La lettura di libri in formato digitale (in modo esclusivo o complementare a quella di libri cartacei) è più diffusa tra i giovani lettori di 15-34 anni e molto meno nelle fasce di età successive, quasi sparendo dopo i 75 anni. La lettura esclusiva di libri cartacei è più elevata tra le lettrici (80,6% contro il 75,2% dei lettori), mentre quella di e-book/libri online tra gli uomini (10,8% contro il 5,8% delle lettrici). Tali differenze di genere sono più marcate nelle fasce di età centrali, e più contenute nelle altre.

Biblioteche
Solo il 6,9% degli isolani le frequenta

Nel 2019, il 15,3% della popolazione di 3 anni e più è stato in biblioteca almeno una volta nell’ultimo anno; si tratta di circa 8 milioni e 650mila persone. L’abitudine è più diffusa tra i bambini e i giovani tra 6 e 24 anni (38,5% tra 6 e 14 anni, 35,3% tra 15 e 19, 36,1% tra 20 e 24 anni). Già a partire dai 25 anni, invece, i frequentatori delle biblioteche diminuiscono significativamente.

Le donne vanno in biblioteca più degli uomini: 17,2% contro 13,2%. Le maggiori differenze di genere si riscontrano tra i giovani di 15-19 anni; in questa fascia d’età il 43% delle ragazze dichiara di essere stata in biblioteca, rispetto al 28,4% dei ragazzi. Tra i 20 e i 24 anni, il 42,2% delle ragazze usufruisce della biblioteca contro il 30,3% dei ragazzi.

Oltre un terzo di coloro che vanno in biblioteca (il 35,4%) vi si è recato 10 o più volte nel corso dell’anno, il 10,4% tra le 6 e le 9 volte e il 54,2% 1-5 volte. I frequentatori più assidui (10 o più volte in un anno) sono i ragazzi tra i 20 e i 24 anni (58,2%), seguiti da quelli di 25-34 anni (41,4%).

Nella fascia tra 6 e i 14 anni, dove si riscontrano le quote maggiori di frequentatori di biblioteche, solo un quarto dichiara una frequenza più alta. In questa fascia d’età la modalità prevalente è “1-5 volte nell’anno” .

Le biblioteche sono più frequentate nelle regioni del Nord-est (21,7% della popolazione) e del Nord-ovest (19,8%); segue il Centro che si attesta al 14,1%. Le percentuali minori si riscontrano nel Mezzogiorno (Isole 9,1% e Sud 8,6%). Le regioni con la più alta quota di frequentatori di biblioteche sono il Trentino Alto-Adige (35,4%) e la Valle d’Aosta (32,7). Seguono a grande distanza la Lombardia e l’Emilia Romagna (21,6%), il Veneto (19,6%) e il Friuli-Venezia Giulia (19,2%). Le quote più basse si osservano in Sicilia (6,9%), Campania (7,7%) e Calabria (8,0%).

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