Spesa pubblica consolidata, in Sicilia 13.949 € a cranio - QdS

Spesa pubblica consolidata, in Sicilia 13.949 € a cranio

Serena Giovanna Grasso

Spesa pubblica consolidata, in Sicilia 13.949 € a cranio

sabato 17 Agosto 2019

Confindustria-Srm: oltre tremila euro ci separano dai 17.272 € rilevati mediamente a livello nazionale nel 2017. Nel Mezzogiorno, Campania (12.575 €) e Sardegna (17.377 €) si trovano agli estremi opposti della classifica

PALERMO – Quasi 14 mila euro: a tanto ammonta in Sicilia la spesa pubblica consolidata procapite del settore pubblico allargato, precisamente nel 2017 si è attestata sui 13.949 euro a cranio. Secondo i dati contenuti all’interno del rapporto Check-Up Mezzogiorno, realizzato congiuntamente da Confindustria e Srm (Studi e ricerche per il Mezzogiorno), elaborati a partire dalle analisi condotte dall’Istat e dall’agenzia per la coesione territoriale, in Sicilia è possibile osservare un valore intermedio tra quelli osservati nelle regioni del Mezzogiorno.

Infatti, l’Isola si colloca tra i 12.575 euro procapite rilevati in Campania, la regione con la spesa più bassa, e i 17.377 euro della Sardegna, la regione con l’ammontare per cittadino maggiormente elevato per il Mezzogiorno. Si intende per settore pubblico allargato tutto quel comparto composto di enti appartenenti alla Pubblica amministrazione (amministrazioni pubbliche centrali, come Stato ed enti di previdenza, ed amministrazioni pubbliche decentrate, come regioni, province, Asl, città metropolitane, amministrazioni comunali, università, ecc.), quali enti che producono servizi non destinabili alla vendita, e soggetti extra Pa (imprese pubbliche nazionali e locali), quali enti che pur avendo una connotazione giuridica privatistica, ad esempio società per azioni, comunque risentono del controllo pubblico tramite la partecipazione al loro capitale.

La spesa pubblica del settore pubblico allargato di parte corrente presenta andamenti simili tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno, anche se i valori procapite del Centro-Nord si posizionano sempre su livelli decisamente più elevati (rispettivamente 16.651 euro e 12.211 euro). Mentre la spesa in conto capitale presenta negli anni un andamento simile fra Centro-Nord e Mezzogiorno e livelli simili di valori procapite: tuttavia, a partire dal 2016 l’andamento delle due aree torna a divergere, con una spesa procapite del Centro-Nord di quasi 500 euro più elevata rispetto a quella meridionale (nel 2017 ammonta rispettivamente a 2.302 e 1.838 euro). Rispetto al dato medio nazionale, pari a 17.272 euro, la nostra regione si distanzia di oltre tremila euro; stessa cosa dicasi anche per la Puglia (13.992 euro a persona). Oltre alla già citata Sardegna, anche in Basilicata (17.314 euro) si osservano valori simili alla media italiana. Mentre la Campania si distanzia di oltre 4.500 euro dalla media nazionale.

Per spesa consolidata si intende quel comparto di spesa comprensiva delle spese del bilancio statale, quelle realizzate nei territori di riferimento dagli enti locali, da fondi alimentati con risorse nazionali e comunitarie e da enti e organismi pubblici. In questo valore vengono, per esempio, conteggiate le spese relative al pagamento delle pensioni e degli ammortizzatori sociali nonché gli oneri relativi alla sicurezza o al controllo dei confini. Il perimetro considerato non coincide pertanto con le competenze delle singole amministrazioni regionali ma punta a ricomprendere la spesa pubblica effettuata in una determinata regione indipendentemente dal soggetto che gestisce quelle risorse. Rimangono esclusi dal perimetro analizzato gli oneri relativi al pagamento degli interessi sul debito pubblico.

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