Startup, gli innovatori stranieri snobbano la Sicilia - QdS

Startup, gli innovatori stranieri snobbano la Sicilia

Rosario Battiato

Startup, gli innovatori stranieri snobbano la Sicilia

giovedì 18 Aprile 2019

PALERMO – Continuano ad arrivare le candidature degli stranieri che vogliono avviare un’attività nel Belpaese tramite il programma Italia Startup Visa, che stabilisce un visto “smart” per quegli imprenditori non Ue che intendono trasferirsi in Italia per avviare una startup innovativa. Venerdì scorso il Mise ha rilasciato il primo rapporto trimestrale del 2019, delineando le 434 candidature ricevute tra gennaio e marzo, che sono state inviate da 400 cittadini di 47 Paesi. Completamente assente la Sicilia, che è una delle poche regioni a non ospitare nessuna impresa tra quelle del nuovo anno.

A guidare la classifica, al 31 marzo 2019, c’è ancora la Russia, sia in termini sia di domande pervenute (90) che approvate (71). “Le candidature, inviate secondo una procedura fortemente semplificata – online, bilingue e accelerata (durata massima di 30 giorni) – rispetto a quella ordinaria – si legge in una nota del ministero –, sono valutate dal punto di vista della fattibilità e del carattere innovativo del progetto da un Comitato di esperti, composto da rappresentanti delle principali associazioni dell’ecosistema nazionale dell’innovazione”.

Ci sono state 230 candidature che hanno ottenuto il parere favorevole del Comitato, per un tasso di approvazione del 53%. Secondo i dati del ministero, gli imprenditori che hanno ricevuto una valutazione positiva sono relativamente giovani e altamente qualificati: 33 anni la media mentre il 92% ha una laurea, per lo più in ingegneria o in altre discipline scientifiche o economiche. Dietro la Russia, il secondo e il terzo posto delle nazionalità più rappresentate sono occupati dalla Cina, con 85 candidati e 44 accettati, e dal Pakistan, rispettivamente con 35 e 5. Più distanti tutti gli altri, tra cui gli Stati Uniti al quarto posto, 34 candidati e 24 accettati, l’Iran, 28 e 12, l’Ucraina, 23 e 21, e l’India, 21 e 5. Tutte le altre si trovano al di sotto delle dieci unità, sia in termini di candidature proposte che di quelle accettate.

A dominare la graduatoria delle province scelte dai beneficiari Italia Startup Visa c’è Milano, con 64 nuovi imprenditori, seguita da Roma, a 26, e quindi da Treviso a 16. A chiudere la top ten ci sono anche Varese (10), Verona (8), Savona (7), Cuneo (6), Brescia (5), e poi un gruppo di sei città appaiate a quota 4. Tra le regioni è indiscutibile il primato della Lombardia, con 87 destinatari, seguita dal Veneto, a 31, e quindi dal Lazio a 26. La prima che non rientra nel novero delle settentrionali è la Puglia, all’ottavo posto, con appena 4 richieste. Non c’è posto per la Sicilia che, così come successo per il 2017, non vedrà nessun beneficiario nel suo territorio.

Sul fronte delle startup innovative nazionali, quindi avviate da italiani, la Sicilia è soltanto settima, secondo l’ultimo aggiornamento del Mise che arriva fino al dicembre dello scorso anno. Nell’Isola sono registrate 474 imprese, poco meno del 5% a livello nazionale, che valgono circa il 2% in rapporto al totale delle nuove società di capitali della regione. A dominare la graduatoria, anche in questo caso, è la Lombardia, con 2.417, un quarto del totale italiano, seguita dal Lazio a poco più di mille, cioè circa il 10% di quanto realizzato in tutto il Paese.

Rosario Battiato

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