Stime sulla produzione dell’olio in calo, grido d’allarme da parte dei coltivatori - QdS

Stime sulla produzione dell’olio in calo, grido d’allarme da parte dei coltivatori

Vincenza Grimaudo

Stime sulla produzione dell’olio in calo, grido d’allarme da parte dei coltivatori

sabato 26 Ottobre 2019

Situazione difficile causata dagli sbalzi termici e dai danni provocati dalla mosca bianca. Preoccupazione nelle zone della provincia che da sempre vivono di questa attività

PALERMO – Sos olio nel comprensorio partinicese. Nella fascia di territorio compresa tra Balestrate, Partinico, Trappeto, Borgetto e sino ad arrivare al territorio jatino e del corleonese si registra un ulteriore crollo della produzione di olio.

Stime alla mano a parlare è l’Assolivo-coltivatori che ha lanciato l’allarme per l’ulteriore calo produttivo dell’oro verde in questo territorio dopo il già consistente -80 per cento del 2018. Quest’anno si parla già di un’ulteriore riduzione del 60 per cento.

Due i principali motivi di questo crollo: “Senza dubbio – ha affermato Rosario Vitale, referente regionale di Assolivo – gli sbalzi termici in primis nel corso del periodo della fioritura hanno creato dei pesanti danni. Le differenze di temperature molto ravvicinate da un giorno all’altro hanno diminuito la carica degli uliveti. Ma non c’è da dimenticare anche il problema della mosca bianca, che ha attaccato tutto il territorio”.

Questi insetti possono distruggere piante tenere o coriacee e trasmettere malattie. Non sono facili da gestire: il parassita ha le sue origini nei paesi tropicali ma è riuscito nel tempo a diffondersi anche nel palermitano.

Con il calo della produzione, diminuisce di conseguenza anche il prezzo al litro del prodotto sfuso: “Se lo scorso anno ci si attestava a 8 euro al litro – ha aggiunto Vitale – quest’anno siamo intorno ai 7 euro. C’è da dire che se da un lato la produzione cala, dall’altro abbiamo un’ottima qualità”.

Da sottolineare, in ogni caso, che i dati in questo momento oscillano molto e non tutte le organizzazioni di categoria hanno le stesse stime. Per esempio dall’indagine eseguita dagli osservatori di mercato di Cia-Agricoltori italiani, Italia olivicola e Associazione italiana frantoiani oleari, si è parlato di una crescita produttiva in provincia di Palermo, raddoppiata rispetto all’anno precedente. Ma sull’oscillazione di questi numeri Assolivo ha voluto fare delle precisazioni: “Oggi gli interessi delle multinazionali e degli speculatori – ha rilanciato l’esponente dell’associazione di coltivatori – prevalgono su quelle che sono le reali situazioni del mercato olivicolo del territorio. Vogliono far credere il contrario per importare in silenzio l’olio dalla Tunisia, che quest’anno registra un consumo superiore alla norma. Oggi più che mai i produttori olivicoli siciliani vanno tutelati e non con le false promesse, ma imponendo il prezzo sul mercato. Ecco perché Assolivo-coltivatori, con i propri aderenti, esce allo scoperto con un’indicazione specifica di 7 euro al litro che riteniamo il giusto prezzo al dettaglio sfuso, per poter assicurare ai produttori il recupero delle spese per una coltivazione olivicola di qualità a tutela del Made in Italy che garantisce a tavola genuinità e la tutela dell’ambiente”.

In tal senso questa stessa associazione di categoria si sta mobilitando per organizzare a novembre una grande manifestazione a braccetto con il Comune di Balestrate dal titolo “Le vie dell’olio”. Previsti stand con prodotti tipici e momenti di confronto e sensibilizzazione: “L’obiettivo – ha concluso Vitale – è quello di far passare il messaggio che oggi l’agricoltore deve scegliere la strada del biologico e abbandonare i pesticidi”.

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