Tanti siciliani premiati con il "Città Solidale" - QdS

Tanti siciliani premiati con il “Città Solidale”

redazione

Tanti siciliani premiati con il “Città Solidale”

giovedì 18 Aprile 2019

Nella sesta edizione, sul tema dei migranti, i riconoscimenti sono andati a Francesco Viviano e Alessandra Ziniti di Repubblica, al sociologo Francesco Pira, al fotogiornalista Antonio Parrinello e a Luisa Menazzi Moretti, fotografa e artista

Prevalenza siciliana nella sesta edizione del premio “Città Solidale”, svoltosi ieri a Soverato, Comune calabrese in provincia di Catanzaro, sul tema “L’Immigrazione in rete. Compiti e responsabilità dei mezzi di comunicazione nei processi di integrazione” .

Nel Teatro Comunale pieno di studenti di vari Istituti che hanno potuto trascorrere una mattinata significativa dal punto di vista formativo, si sono susseguite le testimonianze dei premiati, moderati dalla giornalista Rai Emanuela Gemelli.

Sono intervenuti infatti, oltre a Luisa Menazzi Moretti, udinese, fotografa e artista che ha lavorato a lungo all’estero, Francesco Pira, di Licata (Agrigento), docente di Comunicazione dell’Università di Messina, Francesco Viviano, giornalista palermitano di Repubblica e scrittore, Antonio Parrinello, fotogiornalista catanese che collabora con l’Agenzia di Stampa Reuters, Alessandra Ziniti, di Palermo, giornalista, scrittrice e inviata di La Repubblica.

Tutti testimoni che hanno delineato un quadro fatto di buona comunicazione, di volti e immagini di un’immigrazione diversa da quella che molte volte viene raccontata nella nostra quotidianità.

Protagonisti sono stati inoltre due ragazzi, Lamin Touray del Gambia ed Osama Othman della Siria, i quali, grazie al sostegno, all’impegno e alla passione delle docenti del Cpia di Soverato hanno emozionato il pubblico recitando poesie.

Altre emozioni si sono rincorse nei video dei giovani studenti dell’Istituto Alberghiero di Soverato, del Tecnologico Giovanni Malafarina e dell’Istituto d’Istruzione Secondaria Enzo Ferrari, Liceo Scientifico di Chiaravalle, che hanno testimoniato come i social, se usati bene, possono essere un veicolo di inclusione e integrazione.

Una manifestazione che ha lasciato nei presenti la consapevolezza che la comunicazione deve essere monitorata costantemente.

Troppe volte infatti, soprattutto le giovani generazioni, affidandosi ai social, incorrono in fake news, soprattutto in tema di immigrazione, hanno generato pericolose sacche di razzismo.

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