“Test sierologici, includere categorie più a rischio” - QdS

“Test sierologici, includere categorie più a rischio”

Raffaella Pessina

“Test sierologici, includere categorie più a rischio”

lunedì 20 Aprile 2020

Marano (M5s) e Lupo (Pd): “Screening anche per autisti mezzi pubblici, postali e bancari”. Figuccia (Udc): “In Sicilia ci sono 12mila specialisti senza tamponi”

Il governo regionale effettuerà i test sierologici su determinate categorie per rilevare gli anticorpi al Coronavirus. Categorie legate al mondo sanitario, delle forze di polizia e delle categorie deboli. Da più parti, però, si chiede al governo regionale di ampliare la platea delle categorie da sottoporre allo screening. La deputata regionale del M5S, Jose Marano, ha annunciato un ordine del giorno all’Ars per chiedere l’inclusione degli autisti di mezzi pubblici, portalettere e sportellisti delle poste e delle banche. “Non possiamo notare come sia stata clamorosa la dimenticanza di categorie di lavoratori a stretto rischio e a stretto contatto con il pubblico”.
Il Partito democratico appoggia la richiesta per Bancari e postali. Il capogruppo dei democratici all’Ars, Giuseppe Lupo ha annunciato la presentazione di una interrogazione parlamentare, che giudica l’esclusione di queste due categorie di lavoratori paradossale ed ingiustificata considerato che appartengono a quelle maggiormente a rischio contagio. “Lo screening – continua – deve riguardare tutti i lavoratori e le lavoratrici del comparto bancario, postale ed assicurativo, che hanno continuato a prestare servizio alla clientela per tutto il periodo di blocco delle attività con una prolungata esposizione, quindi, al pericolo di contagio. La programmazione della ‘fase 2’ in Sicilia – conclude Lupo – non può lasciare spazio ad improvvisazioni o lacune di alcun genere, affinché la contenuta diffusione dell’epidemia, registrata fino a questo momento, non venga inficiata da errori che aprirebbero a pericolosi focolai infettivi”.

Anche il segretario della Uil Poste Umberto Gentile chiede l’inserimento dei dipendenti di Poste Italiane nel progetto di screening. Vincenzo Figuccia deputato dell’Udc all’Ars e leader del Movimento “Cambiamo la Sicilia” ha presentato un’interrogazione all’assessore alla Sanità “per conoscere approfonditamente le ragioni che hanno condotto all’esclusione del personale degli Specialisti Accreditati Esterni dal programma di screening per positività al Covid19, circa 12 mila in tutto. Figuccia ha sottolineato come gli stessi “rappresentino una componente essenziale ed insostituibile del S.S.R. in quanto erogano il 70% delle prestazioni specialistiche sul territorio e rappresentano la più grande impresa privata della Regione assicurando la presenza capillare di 1.800 Strutture Specialistiche anche nei Comuni pedemontani e decentrati”.

Interrogazione all’Ars su tamponi e reagenti

“L’emergenza per il Covid-19 ha investito la sanità regionale in maniera pesante, ma si sarebbe potuta evitare se le necessarie strategie fossero state adottate in tempo, consapevoli di quello che stava accadendo al Nord e di quello che si preannunciava in Sicilia”.

Lo dice il deputato regionale Nello Dipasquale (Pd) che ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione Nello Musumeci e all’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza. “Nella gestione dell’emergenza permangono – aggiunge Dipasquale – aspetti importanti che destano non poche perplessità. In particolare ci si vuole soffermare sulla irrisolta problematica dei tamponi per verificare la positività al Covid-19, con i problemi annessi della reperibilità del reagente e delle capacità operative dei laboratori delle aziende sanitarie”.

“Come è noto, dalla tempestiva analisi dei tamponi dipende – osserva – la possibilità di allargare il campione delle verifiche, elemento determinante per isolare i ‘positivi’, soprattutto quelli asintomatici o paucisintomatici, e determinare una limitazione quasi assoluta del contagio. Anche in queste ore, nelle quali le analisi dei tamponi sono state allargate ai laboratori di alcune aziende sanitarie provinciali si riscontrano ritardi nell’approvvigionamento del reagente con effetti sulle procedure di analisi e sui tempi degli esiti!.

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