Trapianti, il primo italiano di utero nel Policlinico di Catania - QdS

Trapianti, il primo italiano di utero nel Policlinico di Catania

redazione web

Trapianti, il primo italiano di utero nel Policlinico di Catania

lunedì 24 Agosto 2020

E' il quarto al mondo da donatore non vivente. Per il Centro Nazionale Trapianti si tratta di un "evento storico". E' stato possibile dopo una lunga ricerca. Ci vorrà qualche giorno per sapere se l'intervento è riuscito. Soddisfazione di Musumeci e Razza

“Un evento storico” per l’Italia: il Centro Nazionale Trapianti (Cnt) ha definito così il primo innesto di utero eseguito in Italia – e il quarto al mondo da donatore non vivente – , nella sala operatoria del Centro del Policlinico di Catania.

L’intervento, in collaborazione con l’Azienda ospedaliera Cannizzaro, è stato realizzato dopo una ricerca durata 14 mesi e che ha coinvolto tutta la Rete trapiantologica nazionale.

L’equipe che ha eseguito il trapianto è composta dai professori Pierfrancesco e Massimiliano Veroux, Paolo Scollo e Giuseppe Scibilia.

La paziente, una donna siciliana di 29 anni nata priva di utero a causa di una rara malattia congenita chiamata sindrome di Rokitansky, è in buone condizioni di salute, ma ci vorranno giorni per potere stabilire se l’intervento è effettivamente riuscito.

L’obiettivo è quello di permettere alla donna di avere una gravidanza.

“Si tratta di un evento storico per la trapiantologia italiana e per il Servizio sanitario nazionale, che ancora una volta dimostra il proprio livello di eccellenza sotto il profilo scientifico e organizzativo.”, ha rilevato il direttore del Centro Nazionale Trapianti, Massimo Cardillo.

“Un ringraziamento particolare – ha aggiunto – oltre che all’equipe catanese, va alla memoria della donatrice, una giovane donna scomparsa improvvisamente che aveva scelto in vita di voler compiere un gesto di generosità del quale hanno beneficiato ben sei persone”.

A donare l’organo è stata una donna toscana di 37 anni, deceduta per un arresto cardiaco improvviso, che aveva espresso il consenso alla donazione al momento del rinnovo della carta d’identità e che in passato aveva avuto gravidanze terminate con parto naturale.

Il processo di donazione è stato coordinato dallo stesso Centro nazionale trapianti in collaborazione con i centri regionali di Sicilia e Toscana.

La paziente, osserva ancora il Centro Nazionale Trapianti, è stata selezionata in base alle caratteristiche di compatibilità con la donatrice ed era inclusa in una lista d’attesa di 16 donne giudicate idonee da un’equipe multidisciplinare.

Finora sono circa settanta i trapianti di utero eseguiti nel mondo e descritti nella letteratura scientifica, ma l’80% è stato realizzato grazie a donazioni da vivente.

Quello eseguito in Italia è il quarto trapianto al mondo da donatrice deceduta, dopo quello fatto in Brasile e i due negli Stati Uniti.

Soddisfazione per l’intervento “motivo di orgolio per la Sanità italiana e in particolare per quella siciliana” è stata espressa dal Governatore Nello Musumeci e dall’assessore alla Salute Ruggero Razza che riferendosi alle strutture della Regione e al fenomeno del cosidetto turismo sanitario verso il Nord ha sottolineato: “La migrazione non incide oltre 7% ed è in costante decrescita. Speriamo si prosegua così. Perché non siamo secondi a nessuno”.

Per il coordinatore del Centro trapianti della Sicilia, Giorgio Battaglia, “il trapianto di utero è la testimonianza che anche nel Sud c’è una sanità di grandissimo valore e ripaga il lavoro di potenziamento della rete trapiantologica siciliana che stiamo portando avanti con l’impegno di tutti i professionisti del Centro regionale”.

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