Tre anni per rivoluzionare il centro storico, ecco come cambierà il cuore di Palermo - QdS

Tre anni per rivoluzionare il centro storico, ecco come cambierà il cuore di Palermo

Gaspare Ingargiola

Tre anni per rivoluzionare il centro storico, ecco come cambierà il cuore di Palermo

sabato 13 Luglio 2019

Sono 39 i progetti in rampa di lancio, per un investimento collettivo che raggiunge i 90 milioni di euro. Il programma di interventi varato da Regione, Comune, Archivio di Stato e Mibac

PALERMO – Un programma di interventi per circa 90 milioni di euro in tre anni per restaurare e recuperare edifici e spazi pubblici del centro storico cittadino.

È l’obiettivo del Piano operativo Cultura e Turismo messo a punto da Regione Siciliana, Comune, Archivio di Stato e ministero dei Beni Culturali. Il piano sfrutta 90 milioni di fondi Cipe ed è stato messo a punto pochi giorni fa nel corso di una riunione operativa tra l’assessore comunale alla Rigenerazione urbana Maria Prestigiacomo, i tecnici comunali e quelli del Mibac guidati dal capo di gabinetto del ministro Alberto Bonisoli, Tiziana Coccoluto.

Il Cipe (il Comitato Interministeriale per la programmazione economica) aveva destinato questi fondi a Palermo nel febbraio del 2018 nell’ambito di un Piano nazionale per rafforzare l’offerta culturale e potenziare i sistemi urbani e di promozione turistica. Lo stanziamento sarà così suddiviso: 80 milioni per finanziare integralmente (quindi senza cofinanziamenti) la riqualificazione e rifunzionalizzazione di beni e spazi pubblici (con una lista di 39 interventi per il restauro di importanti palazzi del centro storico del capoluogo) e i restanti 10 milioni per interventi immateriali sul patrimonio museale, quali la creazione di un sistema integrato, la realizzazione di percorsi didattici e di fruizione anche tramite la realtà aumentata o progetti per il sostegno alle imprese dei servizi culturali e dell’industria creativa.

I tecnici del Mibac hanno chiesto al Comune di fornire alcuni documenti integrativi in vista del prossimo incontro che si svolgerà a breve, dopodiché sarà il Ministero ad approvare in via definitiva la lista degli interventi. “I nostri uffici – ha detto Prestigiacomo – in sinergia con quelli della Regione, hanno svolto un lavoro egregio individuando una serie di interventi grandi e piccoli che nel complesso rispondono appieno a quanto richiesto dal Cipe e che potranno in modo consistente contribuire ad accrescere l’interesse per la nostra città, oltre che l’offerta di servizi culturali legati alla fruizione di importanti spazi pubblici. Abbiamo registrato da parte dei funzionari del Ministero un grande interesse per il nostro approccio organico ed un grande spirito di collaborazione”.

Fra i 39 interventi figurano: i restauri dello Spasimo (1,5 milioni), dell’ex Convento di Santa Maria degli Angeli, detto “Gancia”, sede dell’Archivio di Stato (5), dell’antico Monastero delle Suore Carmelitane Scalze (5,8), del Collegio della Sapienza alla Magione (3,5), dell’ex Convento San Basilio (5,2), di Palazzo Gulì (2,2) e Palazzo Marchesi (3,5), dell’dell’ex Collegio San Rocco (ben 12,5), l’ampliamento del Museo Riso (5,04). Altri interventi riguardano la manutenzione straordinaria o il completo rifacimento delle pavimentazioni storiche di diverse piazze e strade: piazza Kalsa (3 milioni), via dello Spasimo (1,9), piazza Marina (1,35), piazzetta Rivoluzione (500mila euro) e via Garibaldi (2 milioni), zona Casa Professa (1,2), piazza del Parlamento a Palazzo dei Normanni (4), via Papireto e piazza Domenico Peranni (2). Tra le opere immateriali da segnalare la mostra itinerante sulla Magna Grecia (1,5 milioni) e il Museo City, il sistema museale integrato del centro storico (520mila euro).

Per il sindaco Leoluca Orlando si tratta di “un piano di interventi di quella che io amo definire l’edilizia che fa bene. Un piano di messa in sicurezza e valorizzazione del nostro straordinario patrimonio artistico ed architettonico che avrà anche, già durante la sua attuazione, un’importante ricaduta sul tessuto economico e produttivo della città. Un’altra straordinaria occasione per mostrare come gli investimenti per la cultura e il turismo sono investimenti per lo sviluppo strutturale della città”.

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