L'anfiteatro di Catania aumenta i giorni d'apertura - QdS

L’anfiteatro di Catania aumenta i giorni d’apertura

redazione

L’anfiteatro di Catania aumenta i giorni d’apertura

martedì 18 Giugno 2019

Lo ha deciso, su richiesta del governatore Musumeci, la direttrice del Polo regionale parchi archeologici Gioconda Lamagna, che ha disposto l'impiego di custodi da un altro monumento attualmente in restauro

Dopo circa due anni l’anfiteatro romano di piazza Stesicoro, nel centro di Catania, fino a ieri visitabile solamente il giovedì, sarà aperto al pubblico dal martedì al sabato, mattina e pomeriggio.

Lo ha deciso, aderendo a una richiesta del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, la direttrice del Polo regionale di Catania per i siti culturali – parchi archeologici di Catania e della Valle dell’Aci Gioconda Lamagna, che ha disposto l’impiego di custodi da un altro monumento attualmente in restauro.

Il governatore ha voluto compiere un sopralluogo nel sito per verificare lo stato dei luoghi.

“Il primo passo – ha detto Musumeci – è stato compiuto con l’apertura al pubblico in cinque giorni su sette. Presto dovremo riuscirci anche per la domenica e i giorni festivi. Ma c’è ancora tanto altro da fare. Occorre rendere pulita tutta l’area, predisporre un impianto di illuminazione adeguato, rifare la segnaletica interna ed esterna, sostituire i dissuasori in legno, rimuovere la fatiscente cabina all’ingresso, riqualificare la recinzione in ferro battuto”.

“E ancora – ha aggiunto – serve un servizio di biglietteria per i visitatori, depliant esplicativi in più lingue e, soprattutto, penso serva collocare lungo il percorso degli schermi per la ricostruzione virtuale tridimensionale della struttura: dobbiamo dare un’anima a questo straordinario monumento, mai sufficientemente valorizzato, e non escludo la possibilità di avvalermi anche degli specialisti del Cnr che nel passato hanno studiato i reperti”.

Il primo a scrivere della presenza di un anfiteatro romano a Catania era stato lo storico Tommaso Fazello, il quale affermò che era secondo per dimensioni solo al Colosseo di Roma.

Nel Settecento Ignazio Paternò Castello principe di Biscari, appassionato archeologo, per fugare ogni possibile dubbio sulla sua reale esistenza a Catania nel passato, che alcuni visitatori stranieri avevano decisamente negato, impiegò consistenti somme del proprio denaro per eseguire degli scavi e, in due anni, ne portò a giorno un intero corridoio e quattro grandi archi della galleria esterna.

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