Viabilità e trasporti nemici del turismo. Intervista all'assessore regionale Pappalardo - QdS

Viabilità e trasporti nemici del turismo. Intervista all’assessore regionale Pappalardo

Adriano Agatino Zuccaro

Viabilità e trasporti nemici del turismo. Intervista all’assessore regionale Pappalardo

mercoledì 01 Maggio 2019

Cnr-Iriss: in Sicilia 3,3 miliardi di euro di spesa di stranieri e italiani contro gli undici della Lombardia. Nell’ultimo anno 300.000 pernottamenti in più (15 milioni in totale) ma a Malta sono stati 16,5. Abracadabra: secondo l’assessore regionale Pappalardo “Almeno 15 milioni di turisti nascosti”

In Lombardia, Lazio, Toscana, Veneto ed Emilia Romagna si concentra oltre la metà (54,3%) della spesa complessiva effettuata dai turisti non residenti in Italia e di quelli residenti in altre regioni. Il dato emerge dal XXII Rapporto sul Turismo Italiano. La Sicilia, nonostante la crescita di 300.000 pernottamenti nel 2018 rispetto ai 14,7 milioni del 2017, rimane indietro: rappresenta solo il 4,2% del totale italiano.

L’Isola continua a soffrire a causa di un sistema infrastrutturale inadeguato che si ripercuote nei numeri del turismo e registra bassi tassi di mobilità attiva: spostamenti a piedi, in bici e con trasporti pubblici locali. Novità interessanti arrivano dalla programmazione degli eventi. Sandro Pappalardo, assessore regionale al Turismo, illustra la ricetta del Governo per rilanciare il turismo isolano e garantire il pienone in estate.

L’Italia si caratterizza per “elevata concentrazione spaziale del valore economico”. La Lombardia rappresenta la regione che attira il 13,6% (pari a circa 11 miliardi di euro) della spesa complessiva effettuata dai turisti non residenti in Italia e di quelli residenti in altre regioni; seguono: il Lazio con l’11,4% (9,2 miliardi), la Toscana con il 11,3% (9,1miliardi), il Veneto con il 10,3% (8,3 miliardi) e l’Emilia-Romagna con il 7,6% (6,1 miliardi). Nel complesso in queste cinque regioni si concentra oltre la metà (54,3%), della spesa di provenienza esterna alle regioni stesse, “a dimostrazione del fatto che vi sono ancora molteplici opportunità di sviluppo,in particolare nelle regioni del Mezzogiorno”.

In Sicilia il dato si ferma a 3,3 miliardi pari al 4,2% del totale nazionale; esattamente 1,7 miliardi spesi dagli stranieri e 1,6 miliardi spesi dagli altri italiani.

Leggermente più corposa la spesa dei siciliani all’interno dell’Isola: 1,8 miliardi ma comunque sotto le performance di Lombardia (2,6 miliardi), Toscana (2,4 miliardi). Lazio (2,3 miliardi) e Campania (1,9 miliardi).

Il XXII Rapporto sul Turismo Italiano mette sul tavolo numeri preoccupanti per le regioni del Sud e rilancia le politiche pubbliche ed in particolare del quadro previsionale delle allocazioni finanziarie nei piani/programmi finanziati dai fondi della politica di coesione nazionale e comunitaria.

“È di circa 3,32 miliardi di euro lo stanziamento deliberato dal CIPE nel corso dell’ultimo anno, di cui circa il 53% a sostegno di due iniziative: il Piano Stralcio ‘Sviluppo Territoriale, Cultura e Turismo’ (1,03miliardi di euro) e il Piano Operativo ‘Cultura e Turismo’ (740 milioni di euro). Gran parte delle risorse – prosegue il Rapporto – sono concentrate al Mezzogiorno (circa 77% del totale), dove confluisce la quasi totalità dell’investimento in Turismo (84%). Tuttavia, al 30 giugno 2018, su 1.873 progetti sul turismo, 442 sono al riferiti al Sud e la restante parte (1.431) al Centro-Nord”.

In estrema sintesi i soldi per rilanciare il turismo nel Sud del Paese ci sono ma i progetti scarseggiano. Ciò nonostante, in base ai dati provvisori resi disponibili presso l’Osservatorio Turistico Regionale siciliano tramite la registrazione giornaliera effettuata on line a cura delle strutture ricettive operanti sul territorio, il 2018 è stato un altro anno di crescita del movimento turistico in Sicilia: gli esercizi ricettivi (7.205 pari al +6,7% sul 2017) hanno continuato a registrare ulteriori incrementi, dopo quelli del 2016, con oltre 15 milioni di presenze e quasi 5 milioni di arrivi.

Rispetto all’anno precedente, i flussi turistici aumentano del 2,9% sia in termini di arrivi (oltre 140 mila in più nel 2018) che di presenze (oltre 430 mila notti in più), consolidando la ripresa che si era manifestata negli anni precedenti. Il confronto col Nord del Paese continua però ad essere duro: nel 2018 il Veneto ha registrato 69,2 milioni di pernottamenti.

Ancora problemi nell’ambito della mobilità, da sempre bollino nero segnalato dai turisti che arrivano nell’Isola. Secondo il Rapporto “MobilitAria 2019” l’uso del trasporto pubblico cresce lievemente, in qualche città anche in modo significativo (Bologna, Cagliari, Torino, Firenze) ma dove c’è la crisi finanziaria dell’azienda di trasporto cala ancora, come avviene a Napoli, Roma e Catania.

Passi avanti si segnalano nella programmazione degli eventi in Sicilia su cui l’assessore Pappalardo (intervista in basso) ha investito energie e risorse. Si attendono i frutti del piano triennale e dei lavori agli “Stati generali del turismo” in scena pochi giorni fa ad Erice perché, come ha ribadito l’assessore: “Il turismo senza programmazione non va da nessuna parte”.


Intervista all’assessore regionale al Turismo, Sandro Pappalardo, sulle novità messe in atto in vista della stagione estiva e non solo

Cosa c’è “sul piatto” per i turisti che arriveranno in Sicilia in estate?
“Abbiamo rinnovato ‘Anfiteatro Sicilia’, insieme all’assessorato ai Beni culturali, mettendo a disposizione i nostri teatri all’aperto per tutte le compagnie che vogliono fare spettacoli importanti nella nostra Isola. Diamo la possibilità di programmare anche due anni prima; i grandi nomi hanno bisogno di questo. Fino a qualche tempo fa ciò non accadeva e i grandi artisti non potevano sceglierci. Puntiamo su 45 grandi eventi che sono stati fortemente pubblicizzati nelle scorse settimane e caratterizzeranno tutto l’anno. Ripartono, inoltre, i treni storici del gusto, un progetto ambizioso che sta andando molto bene: l’anno scorso abbiamo superato i 10.000 turisti trasportati e siamo i primi in Europa”.

Come sono andati i lavori agli “Stati generali del turismo” ad Erice?
“Abbiamo dato vita per la prima volta al piano triennale. Il turismo senza programmazione non va da nessuna parte. Ci siamo dati una strategia che non è monolaterale ma condivisa con gli addetti al settore. Stiamo riacquisendo credibilità a livello nazionale e internazionale e i primi numeri sugli arrivi e pernottamenti sembrano darci ragione”.

Com’è andato il 2018 in termini di pernottamenti?
“I dati ufficiosi dicono che siamo cresciuti di 300.000 pernottamenti nel 2018 (rispetto ai 14,7 milioni del 2017). I dati a nostra disposizione parlano di circa 15 milioni di pernottamenti l’anno scorso che, purtroppo, ne nascondono almeno altri 15 milioni ‘nascosti’. I dati non sono veritieri: abbiamo almeno 30 milioni di pernottamenti”.

Quali sono le maggiori novità che investono i borghi?
“Abbiamo fatto dei grandi progetti iniziando dalle monografie: una monografia per ogni borgo più bello d’Italia presente in Sicilia. Nei treni storici abbiamo inserito anche i borghi. Girando il mondo notiamo come all’estero siano molto interessati ai borghi che caratterizzano la nostra isola. Il turismo lento ed esperienziale guarda molto a questi piccoli centri”.

Cosa c’è in cantiere per la destagionalizzazione?
“Il Giro di Sicilia è stato un grandissimo successo, i treni del gusto partono prima dell’estate e stiamo lavorando su eventi e progetti ben specifici che parlano di destagionalizzazione”.

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